Venerdì 03 Settembre 2010
I tagli dell'ente montano:
rischiano in 19 a Morbegno

«Purtroppo non stiamo vivendo momenti tranquilli. È vero che nessuno ci ha ancora detto nulla, ed è assurdo leggere le novità sui giornali, ma è innegabile che le preoccupazioni per il nostro posto di lavoro ci sono e sono forti. Tanto più che nel nostro caso specifico siamo all'oscuro anche delle conseguenze contrattuali che ci riguardano visto che, dopo la bufera che ha investito la società, non si è ancora capito se la srl è pubblica, privata o che altro», dicono da Eventi valtellinesi, la società della Comunità montana (che detiene il 90% delle quote societarie) e del Comune di Morbegno (a lui il restante 10%) nata nel 2004 con l'obiettivo di rilanciare il polo fieristico della città del Bitto e finita nella bufera giudiziaria che ha portato all'arresto, oltre che di Silvano Passamonti, anche del project manager della società Luca Spagnolatti (oggi ai domiciliari). Organismo definito dal gip Pietro Della Pona «società bancomat» che assumerà le sembianze di una impresa mista pubblico-privata.
Su questo punto il presidente Alan Vaninetti è stato chiaro: «L'obiettivo - ha detto nei giorni scorsi, creando un vero e proprio terremoto che non accenna a placarsi - è di dar vita a una società che abbia respiro più largo di quella attuale, che possa avere uno sguardo più ampio sul territorio. Ovviamente la Comunità montana e il Comune saranno ancora coinvolti ed entreranno a far parte di questo nuovo soggetto che dovrà però essere allargato a enti pubblici, privati e categorie. Lunedì formalizzeremo il passaggio durante l'assemblea ed entro il 31 dicembre il nuovo organismo dovrà muoversi sulle sue gambe».
In Eventi i dipendenti sono dieci, mentre cinque sono quelli impiegati al consorzio dell'area industriale Talamona-Morbegno (due al depuratore dell'area artigianale, due al depuratore di Rogolo e uno all'ufficio tecnico) fra i quali tira la stessa aria di apprensione e lo sconcerto per quanto letto in questi giorni. Il consorzio «ha esaurito i compiti originari a seguito del completamento dell'utilizzo delle aree produttive», per questo dovrà chiudere i battenti.
Per Porte di Valtellina il documento che sarà presentato nell'assemblea della Cm di lunedì 6 settembre per discutere gli indirizzi di politica generale si parla di una più generico «progetto di riorganizzazione coerente al progetto della “Dmo” ( che sta per Destination management organization, destinato a dare un nuovo sviluppo al sistema turistico locale, ndr) del Consorzio turistico provinciale con il coinvolgimento dei soggetti imprenditoriali locali».
Ma anche qui le ansie dei quattro impiegati è forte e le certezze sono veramente poche. «Anche in questo caso - dice il sindaco di Morbegno Alba Rapella - si è preferita la decisione unilaterale piuttosto che il confronto.
Pensiamo al consorzio industriale: il nostro Comune e quello di Talamona sono soci al 30% ciascuno. Allora perché non parlare della sua evoluzione insieme e comunicarlo poi ai dipendenti e perché preferire le sparate sui tagli alle partecipate al dialogo con i diretti interessati?».
l.begalli
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