Sabato 09 Gennaio 2010
Poste a orario ridotto:
quattro i paesi colpiti

«La situazione - spiega Eugenia Taloni, responsabile Cgil per i postelegrafonici - è questa e non ci sono possibilità di tornare indietro. L’azienda ha presentato un piano che a livello nazionale prevede 10 mila esuberi. Da qui la necessità di razionalizzare gli uffici mono-operatore, ossia nei quali un solo addetto gestisce tutte le operazioni. Si tratta di uffici considerati non produttivi o, almeno, almeno non sufficientemente. Ovviamente in questo modo si creano problemi per l’utenza, con disagi diffusi oltre ad una questione occupazionale». Non, quindi, solo uffici periferici secondari. Non è questa la distinzione utilizzata da Poste Italiane visto che gli uffici di Piuro e San Giacomo sicuramente non sono secondari ad altri presenti sugli stessi territori oppure sono gli unici. La decisione di Poste Italiane riguarda gli uffici con un solo dipendente. Di fronte ai propositi di mobilitazione, anche forse con una raccolta firme, avanzati a Prata non sembra esserci grande ottimismo: «La possibilità che si ritorni ad un orario di apertura pieno sono nulle. Sondrio ha comunicato con una circolare questo nuovo orario, ma le decisioni e le contrattazioni avvengono a Milano. Noi ci siamo mobilitati, ma Poste Italiane è ormai una società per azioni e agisce con logiche diverse da quelle del servizio pubblico».
l.begalli
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