Mattia, nessun segno di violenza
L’autopsia sembra escludere l’omicidio

Il cadavere dell’uomo di Albavilla, rinvenuto la vigilia di Natale poco distante dalla zona della scomparsa, non sarebbe mai stato spostato

L’autopsia sul corpo di Mattia Mingarelli avrebbe escluso segni di violenza compatibili con l’ipotesi di un omicidio. Ma per conoscere le esatte cause della morte bisognerà ancora attendere il responso ufficiale.

L’esame autoptico, disposto dalla Procura di Sondrio sul corpo del trentenne di Albavilla, scomparso venerdì 7 dicembre dalla frazione San Giuseppe di Chiesa Valmalenco, si è svolto questo pomeriggio (26 dicembre) nella camera mortuaria dell’ospedale di Sondrio, dove il cadavere è stato portato dopo il ritrovamento della vigilia di Natale. Il corpo era stato notato da alcuni sciatori sulla seggiovia della ski-area di Chiesa in Valmalenco-Palù e, da quanto si è appreso, non sarebbe mai stato spostato. Probabilmente è stato possibile ritrovarlo in seguito alla pioggia caduta prima di Natale nella zona, pioggia che in parte ha sciolto la neve che - con ogni probabilità - aveva coperto Mattia.

L’inchiesta va avanti su più fronti, ma l’esito dell’autopsia sembra rendere più probabile l’ipotesi che il decesso possa essere imputabile a una disgrazia durante l’escursione del giovane comasco o a un suo improvviso malore.

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