Valmalenco, il turismo riparte
«Adesso però puntiamo in alto»

Il direttore Pinna: «Strutture da migliorare Più servizi, più qualità, offerte sostenibili»

Il lungo primo ponte post lockdown è alle spalle. La Valtellina e, nella fattispecie, la Valmalenco hanno fatto registrare numeri da record, con tutte le seconde case finalmente di nuovo aperte e con un afflusso così massiccio di turisti da azzardare paragoni con gli indimenticabili anni Ottanta e Novanta.

C’è soddisfazione anche dalle parti del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco e il direttore Roberto Pinna guarda al futuro con fiducia. «In queste ultime settimane abbiamo avuto un afflusso di turisti superiore alla media - commenta -, tra di loro ci sono stati sicuramente anche nuovi clienti, persone che prima del coronavirus erano certamente solite trascorrere i weekend e i giorni di vacanza in altre regioni, come la Valle d’Aosta o il Trentino Alto Adige. Nonostante l’inedita congiuntura, credo che ciò che abbiamo visto durante il ponte appena trascorso sia l’invito migliore per guardare con fiducia ai tempi che verranno. Si dice che dopo il Covid-19 nulla sarà più come prima - aggiunge -: probabilmente è vero, ma non è detto che i tempi saranno peggiori rispetto al recente passato se saremo in grado di cambiare».

Secondo il direttore del consorzio sarà il mercato a fare la selezione, la domanda turistica cambierà, il moderno turista avrà nuove esigenze e valuterà le offerte sulla base di nuovi criteri.

«Qualità e sostenibilità ambientale, affidabilità delle strutture in termini di salubrità, dimensione degli spazi e servizi - spiega Roberto Pinna -. Questo è il momento di far scattare una grande reazione che può portare il nostro sistema territoriale verso nuovi e più ambiziosi traguardi»

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