Sondrio, pensioni più povere e anche in diminuzione. Scese di mille unità

Analisi Spi Cgil Diminuite dal 2020 a causa del Covid. Quest’anno la Valle si conferma la peggiore in Lombardia per l’entità delle prestazioni erogate: media di 897 euro

Le più basse in Lombardia secondo i numeri del 2021, le più povere anche per quelli del 2022. La provincia di Sondrio conferma il triste primato in fatto di pensioni erogate ai dipendenti privati.

A dirlo è l’analisi fatta dallo Spi Cgil di Sondrio, il pensionato dei sindacati guidato da Sandro Bertini, sulla base dei dati forniti dall’Inps secondo cui l’importo medio erogato in Valtellina ammonta a 897.53 euro al mese, di 247,41 euro (quasi il 22%) in meno della media lombarda, che è di 1.144.94 euro. Sotto i mille euro, oltre a Sondrio, a differenza dei dati dello scorso anno che annoveravano anche Pavia, soltanto la provincia di Mantova dove l’assegno medio è di 991,82 euro. Tutte le altre sono sopra i mille euro con Milano (1.293,76 euro), Monza Brianza (1.194,49), Lecco (1.164,11) e Lodi (1.151,22 euro) che hanno un dato superiore alla media. In più dai dati emerge che, complessivamente dal 2020, le pensioni, a causa della mortalità del Covid, sono diminuite di 1.092 unità.

Rivalutazione da gennaio

Un quadro di generale impoverimento in cui l’unica nota positiva è la rivalutazione piena delle pensioni da gennaio, grazie a quanto previsto già dal Governo Draghi. Una boccata d’ossigeno considerando che per le minime si parla di un aumento del 7,5%.

Intanto però il basso valore delle pensioni in provincia per coloro che hanno lavorato nel settore privato continua a testimoniare ciò che il sindacato denuncia ornai da tempo e cioè salari bassi, carriere discontinue, precarietà e svariate criticità soprattutto per l’occupazione femminile, ad esempio i part-time involontari e i contratti di breve durata che incidono sull’assegno della pensione con il rischio, paventa Bertini, che se non ci saranno interventi legislativi strutturali, visto l’aumento del livello di precarietà in futuro andrà anche peggio.

Basta valutare la composizione delle pensioni erogate per capirlo. Se infatti quelle da lavoro dipendente, non legate cioè al pubblico impiego, rapportate alla popolazione, evidenziano una delle percentuali più basse, il 13,6% del totale, a fronte di un valore medio lombardo del 17,1%, le pensioni da lavoro autonomo erogate in provincia e rapportate alla popolazione sono invece del 10,3%, contro la media lombarda del 7%.

E ancora. Le prestazioni assistenziali a Sondrio sono il 6,1% quando invece la media è del 4,6%. Rapportate alla popolazione il numero complessivo di prestazione escluse quelle del pubblico impiego sono il 32%, un dato maggiore rispetto al 31% medio lombardo, anche se è bene ricordare che la provincia di Sondrio è al sessantaduesimo posto su 107 province per indice di vecchiaia e al cinquantasettesimo per età media: 44,4 i maschi, 47,3 le femmine in media 45,8 un po’ sopra il 45,6 lombardo.

La differenza

Nel 2022 il numero di prestazioni pensionistiche erogato in provincia, sempre esclusa la gestione del pubblico impiego, è stato di 56.949, 728 in meno rispetto all’anno precedente quando erano state 57.677. Un ulteriore calo, considerando che nel 2019, prima della pandemia, si attestavano a 58.898. E poiché le nuove pensioni sono in linea con i periodi precedenti, il dato lascia facilmente supporre che quelle 1.949 prestazioni in meno siano dovute all’elevata mortalità della pandemia. Come detto, l’importo medio di 897.53 euro è il più basso della Lombardia, ma rispetto alla media lombarda è anche aumentato meno rispetto all’anno precedente. Se infatti il valore in Lombardia è aumentato di 31,51 euro, in Valtellina è risultato di un più 29,12 euro.

Le nuove pensioni liquidate nel corso del 2021 sono state 2.098, rispetto alle 2.173 del 2020, 746 quelle per anzianità contributiva (erano state 790 l’anno prima), 540 per vecchiaia contro le 531 del 2020, 171 (192) per invalidità e 641 (659) reversibilità.

Per quanto riguarda l’anzianità contributiva, l’importo medio delle pensioni liquidate nel 2020 è di 1.753 euro con il dato regionale a 2.026 euro e quello nazionale a 1.860 euro. Per la vecchiaia si scende a 1.339 in provincia, 1.617 in Lombardia e 1.409 a livello nazionale.

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