Siccità, i meleti riducono gli sprechi

Consorzio ed ente montano Ai venti ettari già coperti dall’irrigazione a goccia se ne aggiungeranno altri settanta. Un progetto diviso in sei lotti nell’area fra Ponte, Tresivio e Piateda - Bambini: «Avanziamo molto velocemente»

Venti ettari di frutteti nella zona di Villa di Tirano e di Bianzone sono già serviti dal nuovo impianto di irrigazione a goccia, mentre per altri settanta, suddivisi in sei lotti nell’area fra Ponte in Valtellina, Tresivio e Piateda si sta lavorando alacremente per arrivare al più presto a fornire acqua ai meleti secondo il più moderno e meno dispendioso sistema.

È l’obiettivo che si pongono il consorzio pluvirriguo Sponda Soliva e la Comunità montana di Sondrio che sta gestendo la progettazione del nuovo impianto finanziato dal Piano Marshall di Regione Lombardia per 10 milioni di euro e dall’Aqst per 2 milioni di euro.

Giovedì pomeriggio si è tenuta al teatro Vittoria di Ponte la presentazione del progetto di trasformazione dall’irrigazione sopra-chioma (a pioggia) ad irrigazione sotto-chioma (ovvero a goccia), da parte di Studio 3 di Cles (in Trentino Alto Adige) e dei tecnici della Comunità montana di Sondrio.

Il disguido

Presenza risicata da parte dei frutticoltori soci del consorzio in sala, purtroppo, per un disguido su cui il presidente Sandro Bambini non ha mancato di porre l’accento: «Quando la posta veniva distribuita con la diligenza e i cavalli era più celere - ha sbottato -. Abbiamo spedito con le Poste le lettere ai 300 soci interessati il 12 dicembre scorso; è passato un mese e non sono ancora arrivate. È veramente deludente». Detto questo, per chi era presente sono arrivate informazioni chiare su numeri e tempi.

Le tubazioni

«Nella passata stagione, in linea con quanto previsto, abbiamo concluso i lavori della nuova irrigazione in venti ettari a Villa e Bianzone con piena soddisfazione da parte dei proprietari e conduttori dei frutteti - ha spiegato Bambini -. Ora siamo in fase di progettazione della posa delle tubazioni in un’area che tocca i tre comuni di Ponte, Tresivio e Piateda, dalla chiesa di Madonna di Campagna fino a Tresivio e scendendo a Piateda all’altezza della Pecora nera. La progettazione riguarda cento ettari di terreno, ma l’esecuzione con la sostituzione delle condotte ne interesserà per ora settanta, in quanto limitata dalla parte economica».

Le materie prime

Al momento resteranno fuori trenta ettari a causa, come ha rimarcato Cinzia Leusciatti della Cm, dell’aumento dei prezzi delle materie prime (in particolare l’acciaio), dell’energia e dei costi delle imprese.

In relazione alla tempistica, Bambini azzarda che, «nella migliore delle ipotesi una parte di questi 70 ettari possa entrare in funzione prima dell’estate – prosegue -. Non possiamo promettere nulla, ma fintanto che non entrerà in funzione la nuova forma di irrigazione resterà attiva quella vecchia. Devo dire che, finora, siamo stati molti veloci nella progettazione e nella esecuzione, perché in due anni abbiamo già speso 5 milioni di euro e, con i tempi di iter burocratici e cantieri che conosciamo tutti, non è affatto scontato. Merito va dato senz’altro agli uffici delle Comunità montana di Sondrio e Tirano che sono stati solerti e competenti».

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