
Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 09 Agosto 2023
«Semestre record con 207 milioni di utile»
Una crescita del 97,1% L’analisi di Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato della Popolare di Sondrio. «Sono numeri particolarmente soddisfacenti, facciamo la nostra parte nelle varie fasi del ciclo economico»
«Chiudiamo il semestre con un utile netto record pari a 207 milioni di euro, a conferma della nostra capacità di conseguire risultati particolarmente soddisfacenti, sostenendo famiglie e imprese del nostro territorio e facendo la nostra parte nelle varie fasi del ciclo economico. La banca ha dimezzato il ricorso ai finanziamenti Bce e prosegue nella direzione di traghettare il business verso il nuovo equilibrio post-pandemia».
Le previsioni
Così Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale della Banca Popolare di Sondrio, commenta i risultati del primo semestre dell’anno raggiunti dall’istituto di piazza garibaldi. L’utile netto di 207,1 milioni è in crescita del 97,1% rispetto ai 105,1 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Per il resto del 2023, nonostante il contesto complesso, il Gruppo prevede di «conseguire comunque risultati positivi, in linea con quanto realizzato nella prima parte dell’anno».
Il risultato netto di periodo riflette il forte incremento dei proventi dell’attività bancaria caratteristica che si attestano a 621,9 milioni, in crescita del 23,2% rispetto al primo semestre del 2022. Il margine di interesse ha raggiunto i 427,3 milioni (+33,4%), le commissioni nette da servizi sono pari a 194,5 milioni (+5,4%) e il margine d’intermediazione è salito a 686,2 milioni (+41,6%). I costi operativi risultano in incremento (+8,8%) e ammontano a 278,7 milioni.
Solida la posizione patrimoniale con il Cet1 ratio al 15,8% E total capital ratio al 18,4 per cento. L’incidenza dei crediti deteriorati lordi, come sintetizzato dal Npl ratio lordo, si attesta al 4,2%, rispetto al 4,3% di dicembre 2022.
«Tenendo conto delle rilevanti coperture, l’incidenza delle esposizioni deteriorate nette si attesta all’1,7% (rispetto all’1,8% di dicembre 2022). Resta fermo l’intendimento della banca di proseguire nel processo di derisking, anticipando gli obiettivi di Piano», afferma la Popolare in una nota stampa.
I tassi di copertura del credito deteriorato, in ottica prudenziale, «si incrementano ulteriormente, risultando tra i più elevati nel campione delle banche italiane sottoposte a Vigilanza Bce.
I crediti deteriorati
Rispetto al 31 dicembre 2022, il coverage ratio del totale crediti non performing sale al 60,3% dal 58,3%, quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza si colloca all’83,2% dal 76,5%, superando il 90% con l’inclusione degli importi passati a conto economico in anni precedenti su posizioni già a sofferenza per le quali si mantiene un’evidenza contabile a fronte di una prospettiva di eventuali recuperi». E ancora: «Il livello di copertura delle inadempienze probabili si conferma sostanzialmente stabile al 51,3% dal 51,2%».
Gli indicatori di liquidità
«Sono migliorati gli indicatori di liquidità, la qualità degli attivi rimane alta, potendo contare su una conoscenza sempre più approfondita dei nostri clienti, pure attraverso strumenti sofisticati di analisi delle loro esigenze - prosegue il consigliere delegato Pedranzini -. Ci riferiamo in particolare alle filiere produttive e al relativo potenziale, ancora inespresso, pure in termini di sviluppo sui mercati internazionali, il tutto secondo le direttrici evolutive del nostro Piano industriale. Costante l’attenzione nei confronti dei mutuatari in difficoltà per l’aggravio delle rate conseguente al repentino aumento dei tassi. Abbiamo aderito al Codice di Corporate Governance, promosso da Borsa Italiana, avendo ormai allineato la nostra struttura alle migliori prassi di settore».
E conclude: Proseguiamo sulla strada della sostenibilità, con azioni concrete nel nostro lavoro quotidiano; sono più di 2.300 i prestiti resi possibili dal primo green bond, collocato ormai due anni fa, esperienza che contiamo di replicare nei prossimi mesi con una nuova emissione».
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