Prezzi decuplicati. «Aziende a rischio per il caro energia»

L’intervento «La situazione appare drammatica». Ad affermarlo è l’assessore regionale Massimo Sertori . Siccità e crisi idrica non aiutano un quadro già precario

«Il valore più alto da sempre. In assoluto».

Vola il costo dell’energia elettrica toccando il picco più alto delle medie registrate dal 2019 a oggi e l’assessore regionale Massimo Sertori, che ha anche la delega alle Fonti energetiche, non nasconde la propria preoccupazione. Anzi la esplicita pubblicando sul profilo Facebook il costo al Megawattora dell’elettricità come riportato dal Gestore dei mercati energetici (Gme): media di 462,88 euro (prezzo unico nazionale di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa elettrica italiana) che diventa di 493,22 euro al Nord e al Centro, mentre si attesta a 405,13 euro al Sud e nelle isole.

Lo scenario

«La situazione è drammatica - il commento che accompagna la tabella - e forse non ce ne rendiamo neppure conto. Con questi costi dell’energia elettrica, ma lo stesso vale per il gas e per tutte le materie prime, ci sono aziende che in autunno non reggeranno il colpo e saranno costrette a chiudere con tutto ciò che questo comporta in termini di ricadute sociali oltre che economiche».

Sertori ricorda che dal 2019 a oggi i prezzi di energia e gas sono quasi decuplicati: «Da prima della pandemia abbiamo visto i costi lievitare di nove volte - sottolinea -. Le famiglie lamentano bollette raddoppiate, ma se non ci fosse stato l’intervento del Governo la situazione sarebbe ancora più drammatica».

Gli aiuti statali

L’assessore leghista tiene infatti a ricordare i 34 miliardi di euro stanziati dall’esecutivo per calmierare il prezzo dell’energia e limitare i contraccolpi sulle famiglie.

«Una cifra impressionante - sottolinea - se consideriamo che prima della pandemia si facevano Finanziarie da 18 miliardi. Qui sono state messe in campo risorse per quasi il doppio. Senza questo intervento sarebbe stato un vero salasso».

Basti pensare che nel terzo trimestre dell’anno i prezzi del mercato tutelato proprio per effetto dei provvedimenti adottati dal Governo e degli interventi di Arera registreranno una stabilizzazione: nessun calo, ma un piccolo rallentamento (+0% gas e +0,4% elettricità). In assenza di misure correttive, sottolinea anche Arera, il quadro generale avrebbe fatto registrare un +45% nella bolletta gas e +15% in quella elettrica nel solo periodo compreso tra luglio e settembre.

Il quadro globale

D’altra parte lo scenario internazionale non è cambiato: il conflitto russo-ucraino continua a esercitare pressione sul mercato energetico europeo, incrementando la volatilità di petrolio, carbone e gas naturale. I prezzi di quest’ultimo si stanno mantenendo alti, con picchi di 130-140 euro al MWh solo negli ultimi giorni producendo di conseguenza effetti anche sui mercati elettrici nazionali. Senza dimenticare che la riduzione dei flussi di gas provenienti dalla Russia aumenta le incertezze per il futuro (non a caso ieri Draghi era in Algeria ad affrontare anche la questione delle forniture di gas).

Il price cap

«Se consideriamo anche la mancanza di materie prime la situazione in autunno rischia davvero di essere drammatica - sostiene Sertori -. L’unica soluzione concreta a breve termine è il price cap, ovvero la proposta avanzata da Draghi di mettere un tetto al costo del gas a livello europeo, perché è del tutto evidente che è in atto una speculazione. Mi auguro che si arrivi a quello a breve, perché a parte la diversificazione che si sta facendo e che va benissimo di altre soluzioni da adottare entro ottobre non ce ne sono. Tra l’altro la siccità e la crisi idrica conseguente di certo non aiuta: da qui al 25 luglio i concessionari turbineranno 6 milioni di metri cubi di acqua al giorno, di più non è possibile, ma questo non basta ancora per l’agricoltura. Le conseguenze di tutto ciò toccheranno le persone, le famiglie. Bisogna capire in che condizioni siamo, forse a qualcuno a Roma tutto ciò non è ancora abbastanza chiaro».

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