Navigator, l’attesa è finita: operativi dal 20 ottobre

Reddito di cittadinanza. Affiancheranno gli addetti dei centri per l’impiego. Anche in provincia daranno assistenza per favorire le opportunità di lavoro.

L’attesa è stata più lunga del previsto, ma ora sta per finire. Dal 20 ottobre una parte delle persone che beneficiano del reddito di cittadinanza potrà contare sul supporto dei navigator anche in provincia di Sondrio. In estate era stato annunciato il loro arrivo negli uffici in agosto, invece c’è voluto qualche mese in più. A livello nazionale Anpal servizi - società che opera sotto il controllo dell’Agenzia nazionale delle politiche attive per la promozione dell’occupazione - ha spiegato che l’inserimento dei navigator in assistenza tecnica avviene dopo un percorso formativo mirato degli stessi.

Un iter costruito per preparare in modo approfondito le nuove figure che andranno ad affiancare gli operatori dei centri per l’impiego, con il coordinamento di un responsabile di Anpal e la sinergia con i cpi. Oltre agli appuntamenti promossi a livello regionale sono stati organizzati anche dei percorsi formativi in ambito locale, per favorire la conoscenza delle dinamiche sociali e del mercato del lavoro valtellinese. Questo per fare in modo che si attui una collaborazione proficua a favore dell’operatività dei servizi per il lavoro e della cittadinanza. Ecco spiegati, quindi, i motivi dell’attesa.

Sono già stati identificati circa trecento potenziali beneficiari del supporto in Valtellina e Valchiavenna: 12 a Bormio, 25 a Chiavenna, 99 a Morbegno, 138 a Sondrio e 33 a Tirano. A queste persone potranno aggiungersene delle altre. In totale in provincia di Sondrio sono - secondo i dati comunicati dall’Inps in agosto - 930 le persone che beneficeranno del reddito o della pensione di cittadinanza, ma non per tutti è previsto questo tipo di supporto.

Di reddito di cittadinanza e navigator si è parlato moltissimo negli ultimi diciotto mesi e le critiche delle associazioni di categoria non sono mancate, sia per le risorse messe in campo per questo provvedimento, sia per l’assenza - finora - della cosiddetta “fase 2”, quella legata alla creazione di opportunità di lavoro. Anche i sindacati, pur evidenziando la necessità di supportare le persone e le famiglie che vivono in condizioni di marginalità, hanno espresso in più occasioni delle perplessità. Ora Cgil, Cisl e Uil chiedono di «rafforzare il sistema Anpal a partire dai fondamentali terminali operativi quali sono i centri per l’Impiego, iniziando dai territori che sono più deboli e intervenendo sui divari territoriali, limitando il rapporto utente/operatore oggi troppo alto».

Le organizzazioni dei lavoratori chiedono inoltre di «dare corso al piano di rafforzamento per i cpi attuando la definitiva stabilizzazione dei precari ancora oggi presenti, prevedendo le annunciate nuove assunzioni e garantendo continuità nell’implementazione delle risorse umane e finanziarie».

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