Mercato immobiliare frenato dal digital divide: «Senza internet non si vende»

In provincia di Sondrio pesa l’assenza di connessione o rete telefonica

Freno alle attività quotidiane e all’erogazione dei servizi, il segnale telefonico totalmente assente o debole e la scarsa copertura internet rallentano anche il mercato immobiliare turistico in Valtellina. In un momento generalmente vivace per le compravendite in provincia, in cui le seconde case dopo il Covid risultano particolarmente ambite, anche da acquirenti stranieri, a pesare sono le connessioni di rete e la fibra ottica che ancora non raggiungono molte località con zone “buie” soprattutto alle medie e alte quote, nelle valli e nei luoghi non solo di alpeggio, ma anche frequentate abitualmente dai villeggianti.

Il dato emerge dall’osservatorio sul mercato immobiliare della Fiaip, la federazione italiana agenti immobiliari professionali presieduta in provincia di Sondrio da Cristian Porta, di cui è delegata valtellinese Danila Fomiatti. Quel che le analisi di mercato mostrano non è soltanto la vivacità delle compravendite, seppure lontane dai picchi del 2021, insieme alla stagnazione per quanto riguarda gli immobili commerciali, ma anche il grande interesse per le seconde case. E non necessariamente solo nelle località turistiche più rinomate.

«Dopo la pandemia c’è stata una grande richiesta di case con spazi ampi – dice Fomiatti -. Abbiamo venduto anche la maggior parte degli stabili di mezza costa, che pareva nessuno volesse più. Adesso il mercato si è lievemente calmato, ma la richiesta di seconde case, che hanno fatto da traino durante il Covid, sia in vendita che in affitto continua ad essere alta». La maggior parte dei clienti viene dal bacino della Brianza, ma si affacciano anche gli stranieri. «Abbiamo olandesi, tedesche e anche clienti del nord Europa - sottolinea Porta -, il mercato funziona, la criticità in molte località di mezza costa è legato alla copertura internet. Con la possibilità di lavorare da remoto, la prima cosa che i clienti chiedono è l’accessibilità e questo diventa un problema che penalizza soprattutto le località meno turistiche. La Valtellina è il luogo perfetto per chi ha la possibilità di fare smart working, ma a livello infrastrutturale non siamo ancora pronti. Per attirare altri potenziali acquirenti o investitori è necessario lavorare perché nei paesi e nelle contrade chi arriva dall’estero o anche solo da Milano ed è abituato ad avere la copertura ovunque, possa trovare un servizio adeguato alle sue aspettative».

Una questione nota da tempo, tanto che Uncem, già dal 2019 aveva lanciato la mappatura delle aree del Paese dove i telefoni non prendono. Luoghi cioè dove telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet è impossibile con i gravi rischi che tutto ciò comporta anche per la sicurezza pubblica. «Una grande emergenza quella delle zone montane senza banda ultralarga - spiega il presidente di Uncem, Marco Bussone -. Un problema che riguarda le aree interne e montane, ma non solo perché sono ancora troppe le zone senza copertura». Da luglio dello scorso anno in provincia di Sondrio sono state 77 le segnalazioni per una situazione a macchia di leopardo. Il digital divide parte dalle reti mobili ed è un problema serio, non a caso la digitalizzazione è tra le sfide che il presidente dell’Uncem Lombardia, Tiziano Maffezzini, annovera tra quelle da affrontare in questo 2024. «L’innervamento digitale della montagna - dice - è un obiettivo primario. E’ fondamentale dare rapida attuazione a quanto previsto e avviato con il Pnrr, aumentando le risorse economiche per vincere il divario digitale».

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