Melavì, Delle Coste resta al vertice

La conferma per il presidente dopo le votazioni che si sono svolte domenica a Villa di Tirano. «Quasi un plebiscito, è un’ulteriore responsabilità per fare ancora meglio nel percorso iniziato tre anni fa».

«Non vorrei apparire esagerato, ma il primo commento che posso esprimere è che la nostra elezione è stata quasi un plebiscito». Sono le prime parole del rinnovato presidente di Melavì, Bruno Delle Coste, dopo le elezioni che si sono svolte nel pomeriggio di domenica a Villa di Tirano. Alle urne sono stati chiamati i soci conferenti e quelli non conferenti, che hanno provveduto all’elezione del nuovo consiglio di amministrazione che guiderà la cooperativa per i prossimi tre anni, fino all’approvazione del bilancio 2022.

La lista del presidente uscente Bruno Delle Coste si è imposta nettamente, ottenendo il 91 per cento dei voti: un successo molto più largo di quello riscosso nel 2016 alla sua prima elezione. Tra i consiglieri conferme e novità per lasciare spazio ai giovani: proseguono con il secondo mandato, oltre a Delle Coste, anche Massimo Moroni, Edoardo Micheletti, Walter Mingardi, Gianbattista Pruneri, Silvano Capelli e Antonio Garbellini, mentre esordiscono Daniele Pasini e Federico Tegiacchi, entrambi under 30, nonché Mirco Bellesini.

Delle Coste si dice molto contento e soddisfatto del risultato, che rappresenta «sì una vittoria, ma anche un’ulteriore responsabilità per fare ancora meglio – afferma -. Tengo a ringraziare i soci per la fiducia che mi hanno accordato. Tre anni fa abbiamo iniziato un percorso difficile, passato attraverso la riorganizzazione della cooperativa, con il solo obiettivo di garantire buone liquidazioni ai soci».

«Abbiamo dovuto superare molti ostacoli, ma non ci siamo mai scoraggiati, perché abbiamo potuto contare sulla vicinanza dei soci, sulla collaborazione di enti pubblici, istituti di credito e associazioni di categoria. Non abbiamo ancora raggiunto il traguardo, ma siamo sulla buona strada: ci aspettano ancora tanto lavoro e impegno, ma noi siamo pronti - la sua considerazione -. Voglio rivolgere un ringraziamento speciale a tutti i dipendenti: la loro dedizione e l’attaccamento alla cooperativa sono stati fondamentali in questi anni e lo saranno per quelli che ci attendono. I soci devono sapere che possiamo contare su un gruppo di persone che lavorano con serietà e passione».

La cooperativa Melavì, con i suoi 300 soci conferenti, una superficie coltivata che sfiora 500 ettari, 120 dipendenti e una produzione che nel 2019 ha toccato i 150 mila quintali, è la più grande realtà frutticola della provincia di Sondrio.

Nel corso dell’anno ha compiuto passi importanti: il completamento del polo produttivo di Tovo Sant’Agata, con la concentrazione della lavorazione delle mele, inaugurato nei mesi scorsi e l’attivazione del centro di produzione trasformati a Ponte in Valtellina, specializzato in succhi, nettari ed essiccato, oltre che nelle Rockit, presentato soltanto qualche giorno fa. Una nuova definizione dell’attività, attraverso la razionalizzazione, l’installazione di macchinari e attrezzature tecnologiche, per essere più competitivi sul mercato e dare un futuro alla frutticoltura valtellinese. 

«Sentiamo la responsabilità di essere il traino di un settore importante dell’agricoltura locale - conclude il presidente Delle Coste -:  i frutticoltori svolgono da sempre un ruolo fondamentale per la manutenzione del territorio e dovrà essere così anche in futuro. Sta a noi, con le istituzioni e con i consumatori dalla nostra parte, creare le condizioni adatte affinché anche i giovani continuino a investire».

© RIPRODUZIONE RISERVATA