Levissima, addio alle bottiglie di vetro

Rivoluzione L’azienda ha deciso: la linea sarà dismessa perché è marginale e non più ha volumi performanti

Levissima dice addio alle bottiglie di vetro. Rivoluzione nello stabilimento di Cepina in Valdisotto proprio quando rincari e guerra rendono più complicato l’approvvigionamento del materiale

Potenzialità di crescita

Il gruppo Sanpellegrino, azienda di riferimento in Italia nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, cui il marchio Levissima appartiene ha annunciato il piano strategico di sviluppo generale e quello dello stabilimento di Cepina.

«Nei prossimi anni, il sito produttivo valtellinese si focalizzerà sui formati in Pet e rafforzerà la propria vocazione di centro produttivo con l’obiettivo di diventare il polo d’eccellenza della categoria healthy beverage e acque funzionali - la comunicazione ufficiale -, ovvero acque gradevoli al gusto arricchite con ingredienti specifici, formulate per favorire salute e benessere quotidiano. Questi prodotti, particolarmente apprezzati perché capaci di andare incontro alle nuove esigenze dei consumatori, rappresentano una delle categorie con maggiori potenzialità di crescita».

Il piano di investimenti messo in campo è volto, secondo la visione del gruppo, ad assicurare un adeguato sostegno alla domanda di healthy beverage e coinvolge l’assetto dello stabilimento di Valdisotto attraverso la riconfigurazione della capacità di stoccaggio e il potenziamento dei flussi logistici, in vista della futura implementazione della produzione di ulteriori acque funzionali, con il lancio di alcune novità. Per questo verrà dismessa la linea vetro che, attualmente, dicono è «marginale in volumi e non più performante».

Dunque niente più bottiglie di vetro. Il futuro dell’acqua Levissima è legata al Pet, «imballaggio leggero, sicuro e tra i migliori per conservare la purezza originale dell’acqua minerale, progettato per essere al 100% riciclabile» sostengono dal gruppo Sanpellegrino. Il Pet può essere riutilizzato in molteplici applicazioni per dare vita a nuovi prodotti e, attraverso il riciclo bottle-to-bottle, le bottiglie raccolte possono essere riciclate e trasformate in nuove bottiglie a uso alimentare.

«Levissima è all’avanguardia sul fronte del packaging - sottolinea ancora l’azienda - perché è stato il primo brand a introdurre nel 2010 in Italia il R-Pet lanciando un’innovativa bottiglia contenente il 25% di Pet riciclato e successivamente, nel 2021 ha lanciato, in Italia, la prima bottiglia realizzata con il 100% di R-Pet. Il brand si è anche impegnato a raggiungere il 60% di Pet riciclato all’interno di tutta la gamma dei propri prodotti entro il 2025». Anche dal punto di vista della logistica l’attenzione della Levissima è concentrata su una linea di maggiore efficienza e sostenibilità: tutti i prodotti sono trasportati con mezzi a basso impatto ambientale, alimentati a Lng e a Bio-Lng, e nella flotta ha fatto il suo ingresso il primo truck elettrico.

«No ai ridimensionamenti»

Al di là dell’impegno sulla sostenibilità in fatto di trasporto e materiale utilizzato per le bottiglie, l’eliminazione della catena del vetro in Valdisotto ha destato se non preoccupazione quanto meno attenzione, anche da parte delle sigle sindacali che già a metà settimana avevano seguito la presentazione delle linee strategiche di sviluppo. E che ora guardano con cautela l’evolversi della situazione.

«L’ipotesi del taglio della linea del vetro a vantaggio dell’implementazione delle acque funzionali - spiega Valter Rossi della Cgil, a nome anche dei colleghi di Cisl e Uil - dovrà essere affrontata all’interno di una discussione territoriale che prenderà avvio il 9 novembre in Confindustria a Sondrio, per entrare nel merito dell’operazione. Dalla presentazione sarebbe per noi una sorpresa se dal confronto dovesse uscire un ridimensionamento dei livelli occupazionali. Ci aspettiamo invece un’opportunità i di crescita e di sviluppo, anche un’opportunità per valutare un percorso di supporto al cambio generazionale».

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