Legno, brusca frenata. Produzione a -7,7% a causa della tempesta

Arpa ed Ersaf tracciano il bilancio 2019: «Vaia ha fatto perdere in Valle 1.771 ettari di bosco». Eppure il settore ha grandi potenzialità di sviluppo.

All’insegna di una maggiore presa d’atto dei problemi di natura climatica il XII Rapporto sullo Stato delle Foreste in Lombardia, documento complesso stilato a consuntivo sul 2018, redatto e diffuso in questi giorni da Arpa, Agenzia regionale per l’ambiente. Focus sulle foreste che, se non poste al centro di politiche mirate diventano terreno incolto, motivo di dissesto idrogeologico, esposte alle nuove calamità meteo.

La superficie forestale in Lombardia è di 619.893 ettari pari al 26% del territorio regionale, le foreste sono maggiormente diffuse nella provincia di Brescia, 28% del territorio, seguono le province di Sondrio, 20% e Bergamo, 18%. E complessivamente l’81% dei boschi sono nelle aree montane. Sulle montagne del bresciano si contano 171.664 ettari di bosco, 125.095 ettari si estendono in provincia di Sondrio. La Valtellina ha l’alberatura di grande qualità, qui è la maggiore concentrazione di foreste di alto fusto, specie di pino silvestre e peccete, boschi di abete rosso. È il legno che sostiene l’economia, grazie alle lavorazioni di filiera. E proprio la Valtellina fornisce alla Lombardia la maggiore quantità di legname da opera, produce e vende il 37,7% del volume totale regionale destinato a mobilifici ed edilizia.

Ma proprio su questo indice la produzione provinciale sui volumi ha fatto segnare un decremento, - 8.027 mc pari ad un calo del 7,7% rispetto al 2017. Il motivo? I guasti derivati dalle calamità climatiche. «Il 2018 – viene ricordato da Arpa – è stato un anno di marcate anomalie. In giugno, luglio, agosto, settembre le temperature sono state calde oltre la media e la fase secca è proseguita anche ad ottobre a culminare nella eccezionale giornata del 24 ottobre con valori quasi ovunque da record per la stagione, 32° a Bergamo, 30.5° a Caiolo».

Condizioni che hanno preparato il terreno per la tempesta Vaia. «Il ciclone, che ha colpito pesantemente i boschi di 494 comuni di Lombardia, Veneto, Trentino, Friuli distruggendo 42.500 ettari di bosco e abbattendo 8,6 milioni di metri cubi, circa 7 volte la quantità di legname ad uso industriale che le segherie italiane riescono a lavorare in un anno». Con 4.604 ettari di superficie forestale danneggiata, la Lombardia è stata la terza area amministrativa più colpita, 1.771 ettari di legname sono andati a terra in 30 Comuni della provincia di Sondrio con oltre 50 milioni di euro di danni.

Ersaf ammonisce: «Il 2018 forestale e la tempesta Vaia siano l’occasione per sviluppare una maggior consapevolezza da parte di amministratori pubblici e cittadini sul valore del bosco, e per definire nuovi scenari gestionali». «Servono nuovi scenari gestionali, aumentare resilienza e resistenza delle foreste agli eventi estremi grazie alla gestione e alla pianificazione forestale. Identificando le aree più a rischio per tempeste e incendi e investendo strategicamente nella prevenzione».

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