«La situazione è difficile, voucher per i dipendenti»

Deve essere utilizzato nei ristoranti clienti della Nino Negri. Il direttore Drocco: «Una piccola cosa per la Valle e far gruppo tra di noi».

Un piccolo gesto dal grande valore simbolico quello ideato da Danilo Drocco, direttore della cantina Nino Negri, regalare un voucher ai suoi dipendenti da spendere nei ristoranti della Valtellina per sostenere l’economia della ristorazione locale in questo momento non certo facile causa l’emergenza Coronavirus. «L’idea parte da un ragionamento molto semplice, in Valtellina come in altri posti stiamo vedendo cancellazioni importanti sia per gli alberghi e per i ristoranti che stanno subendo un duro contraccolpo. Dopo un primo momento di sconforto, visto che in cantina non passa nessuno e di ordini di vino ne stanno arrivando pochi, mi sono detto perché non proviamo a pensare a qualche cosa di positivo? Una situazione come questa potrebbe essere la giusta occasione per far riscoprire il nostro mercato locale ai lombardi e ai milanesi che stanno salendo in Valtellina, visto che ci sono stati dei casi in cui alcuni turisti sono stati respinti mentre andavano in altre destinazioni».

L’idea è stata quindi quella di consegnare un voucher Nino Negri, con un cuore rosso disegnato e un hashtag viviAMO la Valtellina, a circa quaranta dipendenti della Nino Negri, suddivisi tra cantina e azienda agricola. «C’è in gioco il patrimonio dei nostri clienti, è come se fossero dei nostri collaboratori perché sono i primi alleati sul territorio. Si tratta di un piccolo gesto in cui non pensiamo di risolvere la situazione difficile che si è creata nelle ultime settimane, non possiamo bilanciare le perdite che ci sono, ma d’accordo con Roberta Corrà, direttore generale del Giv, abbiamo pensato di fare un piccolo investimento aziendale con un budget assegnato a ciascuno dei nostri collaboratori che sarà rimborsato dalla Negri, l’unico vincolo è andare nei ristoranti nostri clienti». Un messaggio di fiducia quello che arriva dalla Nino Negri, la Valtellina e i valtellinesi non hanno paura di muoversi, un segnale anche al mondo della ristorazione con cui si è creato un rapporto consolidato in questi anni per tutto il lavoro di promozione del comparto enogastronomico. Quelli che hanno subito risposto positivamente sono stati i dipendenti.

«Quando ho presentato l’iniziativa ai nostri dipendenti hanno reagito tutti positivamente, erano contenti di questa occasione e scherzando facevano la gara per andare in questo o quel ristorante - continua Drocco -. È un’iniziativa semplice che può aiutarci a fare gruppo tra di noi, insieme ai ristoratori, e spero che possa essere replicata anche da altre cantine». Una iniziativa che può servire anche per creare un indotto importante tra mondo del vino e della ristorazione. «Pensiamo in positivo, a quando questa emergenza sarà superata, mi piacerebbe fare sempre più squadra con il comparto dell’ospitalità. Se dai numeri che abbiamo sembra ormai che il turismo estivo stia superando quello invernale, con un lavoro di squadra possiamo fare iniziative interessanti anche in primavera e in autunno potendo sfruttare un bacino come quello del turismo lombardo e svizzero, sfruttando le potenzialità dell’enogastronomia. È inutile piangersi addosso, ma dobbiamo fare vedere che andare al ristorante non è pericoloso, il cibo non trasmette la malattia speriamo di innescare meccanismo virtuoso per promuovere il nostro territorio».

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