Innovazioni in quota. Droni, mappe e sensori. Il rilancio dell’alpeggio

Progetti Le nuove tecnologie applicate alla tradizione. Collari che rilevano lo stato di salute degli animali. Rilievi aerei del suolo per controllare la vegetazione

Dopo i ripetuti stop dovuti alla pandemia, i titolari e i partner del progetto PascolAndo, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia agraria Crea, l’Università degli studi di Milano Bicocca, l’Associazione regionale degli Allevatori della Lombardia, il Consorzio Alpe Andossi, supportati tecnicamente dalla Fondazione Fojanini di Sondrio e della Latteria Sociale Valtellina di Delebio, possono finalmente presentare in presenza i primi risultati del progetto PascolAndo.

Visita dimostrativa

Si terrà mercoledì 29 giugno la prima visita dimostrativa all’Alpe Andossi, dedicata alla biodiversità, uno dei temi del progetto. In questa prima visita tecnica all’alpeggio i partecipanti verranno accompagnati in un percorso botanico pedologico volto a far conoscere la diversità fitopastorale presente sull’alpe.

Il progetto è stato sposato dal Consorzio Alpe Andossi, che anche con questo genere di iniziative prosegue nelle proprie attività di valorizzazione delle superfici che ha in amministrazione, convinto, nelle figure dei propri consiglieri guidati dal presidente Donnino Della Bella, che queste debbano avere un futuro, e che questo futuro stia nel coniugare tradizione e innovazione.

Il progetto sviluppa metodi di indagine innovativi, come la mappatura del suolo del pascolo attraverso sensori elettromagnetici e il rilevamento della vegetazione attraverso drone dotato di camera multispettrale. Vi è poi la parte dedicata allo studio del comportamento degli animali al pascolo, che vede le singole bovine dotate di un piccolo collare in grado di rilevarne le attività di alimentazione e ruminazione, di movimento e di riposo, e di restituire attraverso un apposito software informazioni, fruibili dagli allevatori su pc o smartphone, rispetto allo stato di benessere degli animali.

Il tutto finalizzato alla maggiore conoscenza delle caratteristiche del pascolo e del comportamento degli animali, ma anche a una maggiore definizione delle qualità del latte d’alpeggio e dei prodotti derivati e alla tracciabilità degli stessi.

Recupero dei pascoli

Una parte del progetto è dedicata alle tecniche di recupero di porzioni di pascolo degradate e al mantenimento delle naturali condizioni di biodiversità. L’attività, iniziata nel corso del 2020, proseguita nel 2021 è entrata nel vivo nella stagione in corso, che come detto prevede anche l’organizzazione di giornate divulgative rispetto al progetto e ai risultati ottenuti. Per questa prima giornata in campo, che segue a tre incontri online, il ritrovo è previsto alle 10.30 ai piedi dell’alpe. Per iscriversi: pascolando.crea.gov.it

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