«Estate da record
per molti ristoratori»

L’analisi Valtellina in controtendenza rispetto alla situazione generale: «Clima sostanzialmente positivo»

Cala l’occupazione nei pubblici esercizi in tutta Italia e in cima alla lista dei comparti che soffrono c’è quello della ristorazione. Ma in Valtellina, in attesa di dati ufficiali, i ristoratori non hanno dubbi: il trend delle presenze e del fatturato è positivo. Mentre i flussi turistici interni hanno consentito alle attività delle località costiere e montane di contenere i danni, altrettanto non si può dire per i locali dei centri storici delle città d’arte, svuotate dal mancato arrivo dei turisti stranieri. I numeri complessivi sugli occupati del mese di agosto lasciano pochi dubbi: ben 303.529 posti di lavoro in meno rispetto al 2019.

Un dato che non è destinato a migliorare nel breve, vista la previsione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo secondo cui il 2020 si chiuderà con una flessione del 75% dei i flussi globali. Le perdite maggiori in termini di volumi, secondo il Centro studi di Fipe-Confcommercio, Federazione italiana pubblici esercizi, che ha analizzato tutti i comparti di riferimento, si registrano nei ristoranti, con 124.419 posti di lavoro in meno. Ma da Livigno a Montespluga l’estate ha fatto segnare una tendenza ben diversa. «Non c’è ancora stata la possibilità di tracciare un bilancio definitivo, ma per molti ristoratori è stata un’ottima estate, da record», premette Gianluca Bassola, presidente del Gruppo ristoratori dell’Unione commercio, turismo e servizi della provincia di Sondrio.

Non mancano, come avviene a livello nazionale, situazioni di difficoltà, relative a ristoranti che si occupano soprattutto di menù per lavoratori del settore terziario. «Con lo smart working e vari settori ancora fermi il calo è evidente nei principali centri urbani - osserva Bassola -. Al tempo stesso, però, sono rimaste in città tante persone e complessivamente credo che si sia lavorato. Ho avuto modo di ascoltare il parere di vari colleghi e c’è un clima sostanzialmente positivo. Fra un paio di mesi si avranno più elementi per una valutazione della situazione, con la ripresa della scuola e di tutte le altre attività». Il distanziamento non è stata una fonte di eccessiva penalizzazione.

«Salvo una percentuale limitata di casi, non è stato un fattore rilevante, perché quasi tutti i colleghi hanno a disposizione spazi per mettere i tavoli in condizioni di sicurezza - aggiunge il titolare del “Trippi” di Sondrio -. È stata un’estate molto bella dal punto di vista del fatturato e delle presenze».

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