Casa, mutui più cari: «E i prezzi a Lecco non calano ancora»

L’analisi Il mercato immobiliare del nostro territorio risente della difficoltà nel reperire appartamenti. Zambaldo: «Tante richieste, ma pochissima offerta»

Un mercato, quello delle compravendite immobiliari nel Lecchese, oggi «in rallentamento soprattutto per l’usato, con il taglio medio e medio-basso di appartamenti ha risentito di più della crisi a causa della difficoltà di accesso al credito che sta segnando quel tipo di cliente che deve intervenire con una quota alta di mutuo sul costo della casa», afferma Matteo Zambaldo, presidente di Fimaa Confcommercio Lecco.

Una situazione generale di compravendite in flessione del 14%, almeno secondo le stime di Nomisma per l’Italia nel 2023.

Oggi chi fa un mutuo per un importo compreso fra il 70% e il 90% del costo di un immobile certamente, a causa della crescita dei tassi di interesse, ha più difficoltà rispetto a un anno fa. «Se una rata passa da 600 a 750 euro, quei 150 euro mensili di differenza in una famiglia incidono. Certo, i tassi sono aumentati ma ricordo che un po’ di anni fa eravamo ben oltre il 5-6%. Non possiamo considerare normali i tassi all’1% che abbiamo avuto per molti anni a causa del costo del denaro pari a zero. Certo ora i tassi, di per sé su valori normali, sono appesantiti dall’inflazione ed è questo a renderli difficilmente sostenibili. Va da sé che se i tassi della Bce aumentassero di nuovo gli acquisti scenderebbero ulteriormente e l’abbassamento di domanda farà scendere anche i prezzi, che per ora stanno tenendo rimanendo, su Lecco, stazionari».

A non avere flessioni è sia il mercato degli investitori che comprano immobili di taglio piccolo per metterli a reddito sia il cliente altospendente, che non ha difficoltà ad affrontare un acquisto con o senza intervento delle banche.

«Nell’offerta di mercato – aggiunge Zambaldo - non c’è molto residenziale di nuova costruzione, quindi quello che c’è viene recepito bene. Chi compra il nuovo sa che deve spendere mediamente tremila euro al metro quadro, l’offerta è scarsa quindi per chi può permetterselo gli immobili si acquistano».

Il problema maggiore riguarda tuttavia gli affitti: «I prezzi stanno aumentando – afferma Zambaldo - il bilocale che prima si trovava a 500 euro al mese ora lo si trova fra i 550 e i 600 euro, ma il problema è trovarlo. C’è pochissima offerta a fronte di tantissima richiesta anche perché magari con le nuove condizioni bancarie c’è chi non riesce ad accedere al credito e ripiega sull’affitto, che però nel residenziale non si trova».

«Tante richieste ed offerta minima in quanto Lecco rispetto alla provincia (tranne il lago che è strettamente turistico) ha tanti immobili su piattaforme di affitti brevi e questo apre anche una problematica sociale. C’è inoltre tutta la parte che riguarda gli studenti, che fanno fatica a trovare. Abbiamo aziende che hanno appalti pubblici per attività di manutenzione in ospedale e altrove, cercano appartamenti e non riescono a trovarli».

I problemi non mancano, ma il sentiment dei circa 130 iscritti a Fimaa in relazione al mercato immobilare è positivo: «Non raccogliamo grosse lamentele sull’andamento del business – conclude Zambaldo -, ma preoccupa la diminuzione di richieste di quei clienti che stavano cercando casa e ora si prendono tempo per pensarci. Sono i clienti che costituiscono la maggior parte del mercato, quelli che cercano la prima casa o che vendono quella che hanno per comprarne un’altra».

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