«Yara, Morta dopo lenta agonia»
Slitta la richiesta dell’ergastolo

Il pm Letizia Ruggeri chiuderà mercoledì prossimo: anche la difesa convinta che proporrà la massima pena per Massimo Bossetti

Il pm Letizia Ruggeri, cominciando la sua requisitoria nel processo a carico di Massimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha detto che, nelle fasi iniziali dell’inchiesta, con gli investigatori «ci spaccammo la testa» per cercare di capire le ragioni della scomparsa della tredicenne. «Ipotizzammo di tutto, dallo scambio di persona al rapimento - ha detto il magistrato - e questo lo dico perchè fummo costretti ad andare a vedere il vissuto di questa ragazza. Emerse che era una ragazza normalissima, senza alcun segreto».

Il pm, con tutta probabilità,chiederà l’ergastolo per il muratore in carcere dal 16 giugno del 20014. La richiesta è slittata a mercoledì 18 maggio.

Yara Gambirasio non morì nelle fasi immediatamente successive all’aggressione ma nelle ore successive anche se stabilire la durata della sua agonia non è stato possibile. La tredicenne - ha ricordato il pm di Bergamo, Letizia Ruggeri nella sua requisitoria - morì per una concausa delle lesioni subite e per il freddo. «Avrà provato paura e dolore», ha aggiunto il magistrato ricostruendo minuziosamente tutti i passaggi dell’ indagine: dalla scomparsa di Yara, il 26 novembre del 2010 al ritrovamento del corpo esattamente tre mesi dopo.

Sempre la pm ha ricordato che sulla tredicenne, incapace di difendersi perché tramortita con un corpo contundente, furono inferte delle ferite, non mortali, e che sembra avessero lo scopo di infierire sulla ragazza. E per questo ha contestato al muratore di Mapello anche l’aggravante delle sevizie e crudeltà.

Citando sentenze della Cassazione, inoltre l’accusa ha detto che il Dna, il principale elemento a carico di Massimo Bossetti, non è un indizio bensì una prova.

E sempre a proposito del Dna ha aggiunto che il fatto che non si sia potuto stabilire con certezza se la traccia da cui fu estratto fosse sangue non «inficia il risultato identificativo». Il pm ha finito di spiegare come si è arrivati al Dna di ’Ignoto 1’, che successive indagini stabiliranno essere di Massimo Bossetti.

Per smontare le ipotesi alternative avanzate dalla difesa, la Ruggeri ha rammentato che Yara Gambirasio «è stata aggredita, è morta ed è rimasta» nel campo di Chignolo d’Isola, dove fu trovato il corpo, dal giorno della sua scomparsa fino alla scoperta 3 mesi dopo.

A questa conclusione, secondo il pm, sono giunte «coerentemente” indagini di carattere geologico, botanico ed entomologico fatte sul corpo di Yara e sul terreno e la vegetazione nel campo dove fu scoperto il corpo il 26 febbraio 2011.

Il pm Letizia Ruggeri, nella sua requisitoria , ripercorrendo le fasi dell’indagine che ha portato all’ identificazione, come presunto omicida Massimo Bossetti, ha infine parlato di «indagine che non ha avuto pari non solo nel nostro Paese, ma anche in tutti Paesi del mondo». Il rappresentante dell’accusa ha aggiunto che le indagini hanno interessato gli investigatori di tutti i livelli: dai reparti specializzati di carabinieri e polizia fino alle stazioni». «Sono stati fatti sforzi enormi - ha concluso -. Sono stati spesi dei soldi? Ne valeva la pena».

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