«Voleva farmi precipitare
Noi ci siamo solo difesi»

Campo Tartano. Parla uno dei protagonisti della violenta lite di martedì sera In Procura si procede d’ufficio ma ancora nessuno risulta indagato

È già stato dimesso dall’ospedale ed è tornato ieri mattina nella sua casa a Campo, frazione del Comune di Tartano, il 56enne soccorso martedì sera attorno alle 22.30 fuori dalla sua abitazione, vittima, secondo il suo racconto, di un’aggressione da parte di quattro vicini di casa. La prognosi è pesante: 30 giorni.

Intanto, in Procura a Sondrio è stato aperto un fascicolo per fare piena luce su quanto accaduto martedì sera. Al momento, però, si tratta di un procedimento contro ignoti, l’ipotesi di reato è quella di lesioni. Le indagini dei carabinieri (sul posto sono intervenuti i militari della Stazione di Morbegno con I colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sondrio) dovranno chiarire l’esatta dinamica di quanto successo ed eventuali responsabilità delle persone coinvolte nella vicenda. Il fatto, però, che uno dei feriti (il 56enne) abbia riportato lesioni superiori a 20 giorni di prognosi fa sì che si proceda d’ufficio, senza bisogno che venga sporta una querela di parte.

Indagini non semplici viste le versioni contrastanti dei protagonisti.

L’altra versione

I quattro accusati dalla vittima raccontano tutta un’altra storia. Dicono di aver difeso un vicino, che quell’altro aveva tentato di gettare da un muretto dopo avergli sferrato un pugno. «Era martedì sera, circa le 22 – racconta l’uomo, 38 anni, originario di Milano – e ho sentito la sua auto a tutta velocità e con la musica alta. Mi sono avvicinato al parcheggio sterrato davanti all’hotel Miralago per capire cosa stesse facendo, ma quando mi ha visto ha perso la testa, è sceso e mi ha dato un pugno e poi ha cercato di spingermi da un muretto alto sette metri, che dà sul parcheggio sottostante. È solo a quel punto che sono intervenuti tre vicini di casa che erano seduti ad un tavolino fuori dal bar dell’albergo, mi hanno solamente difeso».

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