Virus, tre i casi in provincia

Lo studente presto a casa

Dopo lo studente di Valdidentro, positiva anche la ragazza di Gordona e un ragazzo di Montagna: entrambi non hanno sintomi

Sono tre i casi di coronavirus registrati in Valtellina. Oltre al ragazzo di Valdidentro ricoverato a Lecco - che però sta meglio e tornerà presto a casa - sono risultati positivi una ragazza do Gordona, che studia anche lei a Codogno, e un ragazzo di Montagna in Valtellina. Questi due sono casi asintomatici: hanno il virus pur non avendo i sintomi della malattia. Devono comunque restare a casa.

In provincia sono stati effettuati circa 120 test (fonte: Regione Lombardia).

«I soggetti risultati positivi sono venuti a contatto con il virus, ma sono, allo stato attuale, asintomatici - scrive la Prefettura in una nota - Tuttavia, gli stessi proseguono il periodo di sorveglianza attiva per 14 giorni presso il proprio domicilio, unitamente a tutti i componenti del nucleo familiare conviventi.

Si ribadisce che la positività al test non significa necessariamente presenza di malattia, ma solo che il soggetto è venuto a contatto con il virus - scrive sempre la Prefettura -

Tutte le Autorità sanitarie e le Istituzioni preposte sono costantemente impegnate nel monitorare la situazione in accordo con le disposizioni della Regione Lombardia. Pertanto, si rassicura la popolazione di questa provincia sul costante monitoraggio della situazione che, allo stato, non desta eccessive preoccupazioni»

Intanto hanno avuto esito negativo i tamponi effettuati su sette studenti dell’Istituto tecnico agrario Tosi di Codogno, in provincia di Lodi, residenti a Bormio, Livigno, Sondalo, Valdidentro e Valdisotto.

«Il professor Paolo Bonfanti, questa mattina - scriveva ieri in un post sul suo profilo Facebook Ezio Trabucchi, avvocato di Valdidentro - ha comunicato alla famiglia del giovane positivo al Coronavirus e al sottoscritto un “bollettino medico” assolutamente rassicurante. Ancora pochi giorni e il ragazzo ritornerà, guarito, in valle».

Buone notizie di cui l’Alta Valtellina e tutta la provincia di Sondrio aveva bisogno come il pane, anche se le autorità sanitarie, per il tramite del prefetto di Sondrio, invitano, ancora, alla prudenza.

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