Virus e lavoro a casa:
commercio fermo
«Più eventi e cultura»

La situazione L’assessore Canovi: «Città spopolata»

Città lombarde semivuote e consumi in forte calo nelle prime settimane di rientro dopo le festività, Sondrio non rappresenta un eccezione nel quadro a tinte fosche disegnato da Confcommercio Lombardia che nei giorni scorsi ha lanciato un vero e proprio allarme.

Sotto pressione

In questo inizio dell’anno a causa dell’elevato numero dei contagi in città che ha chiuso negozi e pubblici esercizi - alcuni riaperti, altri ancora con le serrande abbassate - e alla ripresa dello smart working soprattutto negli istituti di credito, si respira una generale atmosfera di desolazione. Le vie del centro riescono a rianimarsi con qualche fatica soltanto il sabato, tra il mercato del mattino - anche questo peraltro a ranghi ridotti - e la ricerca di svago della sera che vede protagonisti soprattutto i più giovani.

Con gli eventi fermi, nonostante la stagione dei saldi, il commercio stenta, bar e ristoranti languono.

«La situazione non è facile - ammette Francesca Canovi, assessore alle Attività produttive e agli Eventi -. I casi di Covid sono elevati e in più negli uffici si è tornati a fare uso dello smart working in maniera massiccia. I dipendenti delle banche da che mi risulti vanno in ufficio un solo giorno alla settimana, per cui ancora una volta, come già durante il periodo più duro della pandemia lo scorso anno, la città si è spopolata. Tutto quel flusso di persone che normalmente arriva dai paesi circostanti non c’è più. E questo crea problemi alle nostre attività».

«È sotto gli occhi di tutti, le città sono come svuotate, e i consumi sono in fortissimo calo in tutti i settori - afferma Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia -. Il rientro dalle festività per tanti imprenditori ha portato ad un drastico rallentamento della propria attività, a causa dell’impennata dei contagi, ma anche alla ripresa diffusa dello smart working. Siamo, purtroppo, tornati in una situazione fortemente critica che speravamo di esserci lasciati alle spalle. E’ evidente che l’unica strada per garantire una solida ripresa dell’attività economica e sociale sia quella di un messaggio che ristabilisca la fiducia, grazie al combinato disposto di una forte campagna vaccinale e consolidate e diffuse misure di sicurezza».

E poi aiuti. L’anno scorso il Comune di Sondrio aveva messo in campo risorse proprie per aiutare i settori più colpiti che si erano aggiunte ai ristori garantiti dal Governo. Ora si ipotizza di fare qualcosa per favorire le attività e la ripresa della vita economica e sociale del capoluogo che altrimenti rischia di morire insieme alle serrande abbassate.

Prossimi eventi

«Prossimamente ci sarà la seconda delle cinque tappe di “Road map to Milano-Cortina 2026” con cui abbiamo deciso di affrontare l’avvicinamento all’appuntamento con i Giochi invernali che vedranno il nostro territorio provinciale assoluto protagonista - spiega Canovi -. E in quell’incontro l’attenzione sarà focalizzata su eventi e cultura. Sarà un momento importante per analizzare la situazione e riflettere sulle possibili azioni da mettere in campo. Anche sulla base di quello che uscirà, dagli spunti che ne caveremo insieme ai nostri consulenti organizzeremo degli appuntamenti successivi con le associazioni di categoria per fare il punto della situazione e sentire anche le loro esigenze. E chiaramente se possibile cercheremo di trovare una soluzione utile a tutti e alla città»

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