«Via le linee elettriche dal Sondriese»

Tra Berbenno e Piateda. Il Comitato per la razionalizzazione ha proposto un piano di dismissione e trasformazione. «La morfologia dell’area consente l’installazione di sostegni di nuova generazione». Vantaggi per salute e ambiente.

Dismissione di 8 linee ad alta tensione su 4 palificazioni trasformate in 2 linee su una semplice palificazione da Berbenno a Piateda con evidenti vantaggi per la salute dei cittadini e per l’ ambiente. Nuova frontiera per l’eliminazione dai cavi dell’alta tensione grazie alla proposta dell’omonimo Comitato avanzato ai sindaci della Comunità montana di Sondrio. «La morfologia del territorio nel tratto in questione consente, poi, l’installazione di sostegni di nuova generazione detti “ germoglio- monostelo” che favoriscono un’armonica interazione con l’ambiente circostante - spiega il “papà” del comitato, Renato Cardettini -. Sono tubolari che permettono di ridurre di 15 volte l’area di territorio occupata dalle linee e l’ingombro al suolo dei sostegni. La trattazione ha suscitato notevole interesse ed un intenso dibattito che ha portato i sindaci della Comunità montana di Sondrio ed il rappresentante del Comune di Sondrio a chiedere all’assessore all’Energia, Andrea Pellerano di fare da interlocutore con Terna per la razionalizzazione sul proprio territorio».

Cardettini ha relazionato anche sul lungo lavoro svolto nel Tiranese dal Comitato unitamente alle istituzione locali e alla società Terna. «Lusinghiero il bilancio di quanto fatto – ha detto -, che dovrebbe concretizzarsi al tavolo tecnico convocato per venerdì prossimo in Provincia nel quale Terna presenterà il progetto della razionalizzazione delle linee ad alta tensione nel Tiranese. Ci auguriamo che le proposte avanzate dal “Comitato” siano recepite».

Oltre alla razionalizzazione delle linee ad alta tensione la riunione con i sindaci del Sondriese, il rappresentante del capoluogo e il Comitato si è occupata anche del rinnovo delle concessioni idroelettriche. A parlarne è stato Fausto Pruneri,ex consigliere provinciale e sindaco di Grosio dal 1985 al 1995, che ha fatto una ricostruzione storica dei vecchi accordi sottoscritti più di un secolo fa dai nostri nonni. «Accordi in virtù dei quali possiamo incamerare le compensazioni che il nostro territorio tutt’ora percepisce – spiega Pruneri-. Il rinnovo delle concessioni deve diventare un’occasione di sviluppo sostenibile per i territori che, con elementi innovativi rispetto al passato, porti miglioramenti importanti sull’ambiente, investimenti, occupazione, servizi pubblici per non tornare allo schema dello scambio con la sola compensazione economica». Da ex primo cittadino il grosino ha poi lanciato un appello ai suoi “eredi” amministratori:«Questo impegno deve vedere, come 100 anni fa agli inizi del ‘900, i nostri sindaci in prima fila, veri attori nella costruzione di una proposta equa, condivisa e rispettosa degli interessi dei valtellinesi e valchiavennaschi».

Massima condivisione è stata espressa da tutti i sindaci, che hanno dato l’incarico all’assessore all’Energia Pellerano di monitorare la stesura della legge regionale, tenendo gli opportuni contatti con l’assessore regionale Massimo Sertori.

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