Variante Omicron2
«I casi aumenteranno
Attenzione ad anziani e fragili»

L’epidemiologo La Vecchia mette in guarda sulla nuova variante molto contagiosa,

«Arriveremo a superare i 10mila contagi giornalieri in Lombardia nel giro di una o due settimane. Non si può escludere che il picco di questa nuova ondata raggiungerà con 20mila casi per il dilagare della sottovariante Omicron, la cosiddetta Ba.2. Purtroppo è una nuova ondata a tutti gli effetti, ma i vaccini proteggono dalla forma grave della malattia. Per questo soprattutto gli anziani e i fragili non perdano tempo e corrano a immunizzarsi». L’epidemiologo Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica all’Università Statale di Milano, snocciola numeri e modelli previsionali «rivelatisi finora affidabili» nel delineare le caratteristiche di quella che potrebbe definirsi una «quinta ondata», con i contagi che hanno superato negli ultimi giorni in Lombardia le 8mila unità.

Professor La Vecchia, come spiegarsi questa nuova impennata di contagi?

«In Lombardia i casi giornalieri per media settimanale erano 4.100 due settimane fa, ora si è passati a una media di 6.800, in sostanza un aumento intorno al 70% (in Italia 80%). È una nuova ondata. Due terzi dei nuovi contagi nel territorio regionale lombardo derivano dalla sottovariante Omicron e circa un terzo dall’Omicron originaria. La sottovariante Ba.2 è del 30% più contagiosa di Omicron, anche se dal punto di vista clinico ha caratteristiche analoghe. In ogni caso i ricoverati gravi con Omicron e la sottovariante sono in prevalenza anziani e fragili, sia non vaccinati sia immunizzati senza dose booster».

Come possiamo neutralizzare questa ennesima e nuova ondata di contagi?

«Il messaggio da ribadire è la protezione prioritaria con i vaccini per gli anziani fragili, che possono avere conseguenze gravi anche da Omicron. Per un anziano con altre patologie l’immunizzazione è decisiva. Abbiamo un 15% di over 50 che non ha fatto la terza dose e in questi numeri si annidano tante insidie. Dentro questa percentuale ci sono però anche i guariti, quelli che possono attendere quattro mesi dopo la guarigione per fare il vaccino. La quarta dose al momento è prevista solo per gli immunodepressi, ma penso che dovrà essere programmata anche per gli operatori sanitari, anche se non c’è ancora una tempistica definita di quando avverrà».

Quali differenze ravvisa con l’ondata di fine 2021?

«Tra dicembre e gennaio i pronto soccorso erano pieni, ora non c’è questo stress. La gente ha capito che la maggior parte dei casi non è così grave da richiedere un ricovero in ospedale. Una decisione saggia, bisogna andare in ospedale solo se da vari giorni si sta sempre peggio, con condizioni che peggiorano».

I numeri degli ospedalizzati sono gestibili? In Lombardia si oscilla ora sui 900 ricoverati, di cui una sessantina in Terapia intensiva, e i decessi sono comunque diminuiti nelle ultime settimane.

«I dati dei ricoveri sono sotto controllo perché Omicron, che ha soppiantato Delta, è più contagiosa ma meno aggressiva. E i vaccini hanno fatto la differenza. Quanto ai decessi, a metà gennaio se ne contavano 90 giornalieri come media settimanale, poi si è scesi progressivamente a 70, a 40 tre settimane fa e ora a 20. Si consideri che non c’è più la variante Delta, molto più pericolosa dell’Omicron e scomparsa a metà gennaio. Con Omicron si è registrato un numero di morti da 5 a 10 volte inferiori. Con Delta la mortalità era pari all’1 per cento, con Omicron è dall’1 al 2 per mille».

Dal 1° maggio non sarà più obbligatorio indossare le mascherine al chiuso e comunque dal 1° aprile si entrerà in una nuova fase con l’allentamento progressivo delle regole su quarantene e Green pass. Cosa ne pensa di questi nuovi provvedimenti?

«Sono provvedimenti prudenziali, che potranno essere ricalibrati in base all’evoluzione del quadro epidemico. La maggior parte della popolazione è vaccinata, ma amplierei il discorso. A prescindere dai provvedimenti governativi, le persone hanno allentato le misure di precauzione generale. È come se si fosse ingenerato un meccanismo liberatorio collettivo per mettersi alle spalle la psicosi delle lunghe code per i tamponi in prossimità delle festività natalizie e nelle settimane successive, le quarantene e i disagi nelle scuole. Consiglierei di non abbassare la guardia. Anzi, anziani e fragili si chiudano in casa per qualche settimana e riducano le occasioni di contatto».

Significa affrontare un sacrificio ulteriore?

«La sottovariante Omicron ha una contagiosità altissima, simile al morbillo. L’R0 di Omicron 2 è pari a 18-20, cioè il numero di persone che un positivo contagia oscilla tra 18 e 20. Uno dei virus più contagiosi in assoluto»

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