Un lupo anche ad Aprica

Sbranati pecore e agnello

Dopo l’uccisione di 18 animali alla fine di aprile in Val Fontana un esemplare colpisce al Palabione. Moretti: «Sì al tavolo con gli allevatori»

Alla predazione avvenuta a metà aprile in Val Fontana, ne fa eco un’altra, con ogni probabilità da lupo, avvenuta il 3 maggio scorso ad Aprica, in zona Palabione. Tre gli animali predati, due pecore e un agnello.

«Non c’è certezza piena che di lupo si tratti - precisa Elio Moretti, presidente della Provincia di Sondrio -, perché i nostri tecnici non sono stati chiamati ad intervenire, sul posto, da allevatori, per cui non hanno potuto effettuare i rilievi di rito raccogliendo materiale genetico da sottoporre ad esame. Hanno ricevuto, tuttavia, dei filmati che ritraggono un esemplare simile al lupo che attacca e si ciba delle prede. E, sia per le modalità di predazione, sia per il fatto che si alimenta con la preda, si ipotizza proprio si tratti di lupo».

Di norma, infatti, i cani, che pure si aggirano in zona compiendo razzie, non si cibano degli animali che finiscono, per quanto, in natura, l’ultima parola, non sia mai detta.

La tesi del lupo è, comunque, avvalorata dal fatto che, in effetti, nella zona di Aprica, della Val Belviso (dove ci è stato segnalato il rinvenimento di una carcassa di muflone, possibile opera dello stesso lupo in azione al Palabione), e di Teglio, parte orobica, la sua presenza è, da tempo, segnalata, considerato che più avvistamenti si sono susseguiti, negli ultimi anni. Anche l’anno scorso, durante il lockdown, il lupo era stato intercettato e, pure, lo scorso inverno, della sua presenza, vi era stata eco.

Per cui, i tecnici faunistici, propendono per considerare del tutto attendibile, il fatto che a predare sia stato un esemplare di lupo. Non, tuttavia, quello entrato in azione in Val Fontana. Dove, invece, la presenza del grande predatore non è consolidata, in quanto l’ultima segnalazione risale al 2015.

«La cosa certa - assicura Elio Moretti - è che darò corso quanto prima, probabilmente la prossima settimana, alla richiesta della presidente di Coldiretti Sondrio, Silvia Marchesini, di convocare un tavolo operativo sul tema. L’argomento è sentito e mi sento di condividerlo, gli allevatori sono preoccupati, ed è importante che noi si cerchi un punto di accordo, di equilibrio, fra le esigenze di tutela del bestiame e del grande predatore che, pure, è specie protetta. Penso che si tratterà, dapprima, di un confronto a due, fra la Provincia e Coldiretti, alla presenza della sua presidente, in primis, magari affiancati, entrambi, da tecnici esperti in materia».

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