Ultraleggero tra i cavi rimosso dalla gru: è alla Baita del sole

Martedì è stata realizzata una pista per agevolare il mezzo che ieri ha effettuato il recupero. Ora il proprietario degli impianti verificherà i danni.

La giornata, dal punto di vista atmosferico, non era il massimo, ma Adriano Opiatti, proprietario degli impianti di risalita dell’Alpe Teglio, ha comunque proceduto ieri mattina alla rimozione del velivolo che, domenica scorsa, è rimasto imbrigliato nei cavi della seggiovia di Prato Valentino, la frazione montana di Teglio.

Opiatti ha agito per conto di Claudio Costa, il pilota classe ’56, originario di Genova ma residente a Novara che era alla guida dell’ultraleggero che non è riuscito ad atterrare sul pianoro della pista intermedia dell’Alpe Teglio a circa 2mila metri di quota. Costa, istruttore di volo e con trent’anni di voli alle spalle, aveva chiesto ad Opiatti, suo amico, di poter atterrare vicino al lago di Fontanacce dove poi Opiatti lo avrebbe recuperato. Ma qualcosa è andato storto. Costa non è riuscito ad atterrare e, quindi, ha pensato di riprendere quota per riprovarci, ma è stato in quel momento che è andato a sbattere in virata contro la seggiovia e si è capottato sui cavi. Il pilota si è gettato da circa 7-8 metri di altezza, temendo che l’ultraleggero potesse prendere fuoco, e ha riportato solo una frattura alla caviglia, mentre il passeggero, Sergio Plesani, classe ’57, di Varese, è stato recuperato dall’ala inclinata del velivolo, su cui è rimasto seduto per oltre un’ora, dal tecnico dell’elisoccorso, Marco Confortola.

«Martedì, approfittando del bel tempo, abbiamo scavato una pista forestale di circa cento metri che dall’intermedia - all’altezza del bacino di riserva di Fontanacce - scende verso il punto dove il velivolo è rimasto incastrato fra le funi della seggiovia, peraltro in un’area dove il terreno è molto scosceso - afferma Opiatti -. In questo modo l’autogrù è salita lungo il sentiero già presente e ha percorso la nuova pista per arrivare vicino al pilone dove è accaduto l’incidente. Ho scartato l’ipotesi di utilizzare un elicottero per rimuovere il velivolo, perché lo spostamento d’aria avrebbe potuto farlo cadere». Le operazioni sono avvenute con molta cautela da parte di Opiatti, abituato anche a svolgere lavori aerei visto che si occupa della ski area tellina, e di alcuni operai. L’autogrù ha sollevato il velivolo pian piano e poi lo ha trasportato alla partenza della seggiovia, di fronte alla Baita del sole dove si trova tuttora a disposizione del magistrato.

Una volta conclusa la fase di recupero del velivolo, seguirà quella dei controlli alla seggiovia. Sicuramente andrà ripristinato l’impianto elettrico, perché i cavi sono stati tranciati, e andrà effettuata anche la radiografia alla fune della seggiovia per controllare che non sia stata danneggiata. Inoltre andrà smontato il palo che sostiene la seggiovia, perché la rulliera è stata piegata. Controlli e riparazioni necessari prima di rimettere in funzione l’impianto per la stagione sciistica.

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