Ultraleggero finisce sui cavi: tragedia sfiorata a Prato Valentino

Il pilota si è gettato a terra per poi essere ricoverato a Sondalo. Il passeggero è rimasto seduto sull’ala ed è stato tratto in salvo dal soccorso alpino in una delicata operazione.

Basta guardare le foto scattate sul luogo dell’incidente per capire come si possano considerare fortunati i due occupanti dell’ultraleggero che ieri in tarda mattina è rimasto imbrigliato nei cavi della seggiovia di Prato Valentino. Il velivolo si è appoggiato dopo essersi ribaltato. La coda spezzata quasi a uncinare uno dei cavi della seggiovia, mentre il muso del mezzo si è ancorato a un sottilissimo cavo che porta la corrente all’impianto di risalita.

Una scena davvero insolita quella che si sono trovati davanti i soccorritori dopo essere stati raggiunti dalla chiamata del 112 (mancavano pochi minuti a mezzogiorno).

Su un’ala inclinata del velivolo si era seduto, quasi aggrappandosi, il passeggero, Sergio Plesani, classe ’57, di Varese. Il pilota, invece - Claudio Costa, del ’56, originario di Genova ma residente a Novara - si è gettato nel vuoto, temendo che l’ultraleggero potesse prendere fuoco. Pare infatti che dal mezzo fuoriuscisse del carburante.

L’impatto al suolo non è stato senza conseguenze e l’uomo è rimasto a terra, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Sul posto sono giunti ben due elicotteri, uno dei quali con l’équipe di elisoccorso, i vigili del fuoco di Sondrio, che hanno risalito il versante fino a raggiungere quota 2000, il Sagfs della guardia di finanza e naturalmente i carabinieri di Teglio, a cui ora spetta stilare un verbale che oggi sarà inviato in Procura.

Il ferito è stato imbarellato e portato a Sondalo in eliambulanza, dove non risulta essere in pericolo di vita. Stando alle prime impressioni dei medici, i traumi riportati non sarebbero seri, ma prima di una diagnosi accurata, e quindi per poter escludere danni alla colonna vertebrale, occorrono accertamenti a cui l’uomo verrà sottoposto nelle prossime ore.

Sotto choc, ma illeso, il passeggero, recuperato con un intervento delicatissimo, visto il contesto in cui ci si trovava a operare, a dieci metri di altezza e con un velivolo che avrebbe potuto piombare a terra in ogni momento. Intervento messo a punto dal soccorso alpino, che ha inviato in cima a quel pilone uno che non si fa certo intimorire dalle altezze: l’alpinista Marco Confortola. Il tecnico dell’elisoccorso, reduce da un altro delicato intervento in notturna (ha recuperato la sera prima due persone rimaste incrodate su una parete in Valmasino con Elicomo), si è calato dall’elicottero del 118 decollato da Caiolo e si è arrampicato sul pilone per poi raggiungere lo sfortunato passeggero e portarlo in salvo.

Presto per poter parlare di cause all’origine dell’incidente. Per i carabinieri di Sondrio è quasi certo si sia trattato di un errore umano. Il pilota - esperto, a giudicare dalle ore di volo alle spalle - era decollato dall’aviosuperficie alle porte di Sondrio per una ricognizione in Alta Valle. Forse la presenza di una corrente discendente oppure una errata valutazione del vento - o entrambe le cose -, hanno fatto sì che l’ultraleggero perdesse quota sino a ribaltarsi sopra i cavi della seggiovia. La zona è stata transennata dai vigili dl fuoco (sul posto Stefano Fanchi e Luca Schenatti, con i colleghi di Tirano) e il mezzo è ovviamente sotto sequestro.

La Procura di Sondrio è già stata informata così come l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, che a quanto pare non invierà ispettori, ma attenderà che l’inchiesta faccia il suo corso.

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