Turismo mordi e fuggi
Ma la Valmalenco teme
il pienone di agosto

Per ora tutto esaurito solo nei fine settimana Pinna: rischiamo di non reggere l’urto di un afflusso così

Nonni con i nipotini durante la settimana e centro del paese moderatamente frequentato; genitori che raggiungono i figli nelle seconde case, single e coppie in cerca di aria fresca, buona cucina ed escursioni nel weekend, con la via principale del paese super affollata al mattino presto salvo poi svuotarsi perché preferita ai sentieri e ai rifugi della valle. Questa è l’istantanea che potrebbe riassumere in un sol colpo l’estate 2020 ai tempi del Covid-19 a Chiesa in Valmalenco.

Succedeva anche negli anni Ottanta ma «oggi la capacità di spesa dei turisti non è più quella di allora», afferma Roberto Pinna, direttore del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco. Oggi molti italiani hanno meno soldi in tasca e lavori poco stabili, questo spiega perché «i mesi di luglio e agosto strapieni di vacanzieri sono soltanto un ricordo - afferma Pinna -; oggi le vacanze sono sempre più “mordi e fuggi”, all’insegna del risparmio e non più lunghe di un fine settimana o al massimo di otto-dieci giorni».

Ciononostante, per il direttore del Consorzio la Valtellina e la Valmalenco restano una meta privilegiata per chi vive a Milano e nella sua area metropolitana, in Brianza, nel Lecchese e nel Comasco, «tutti villeggianti che fino a non tanti anni fa garantivano seconde case aperte per tre mesi, strade e locali popolati, ragazzi, famiglie e piazze piene».

La paura del contagio e la convinzione - errata - da parte di molti che il coronavirus non frequenti le montagne, ha spinto tantissime persone a scegliere la Valtellina come luogo dove trascorrere qualche giorno di villeggiatura; e se da un lato è un bene, dall’altro crea delle criticità, basta andare a fare un giro a Chiareggio o a Campo Moro durante il fine settimana per rendersene conto: auto parcheggiate ovunque.

«La Valmalenco rischia di faticare a reggere l’urto di un afflusso turistico di così vasta portata, è evidente - afferma Pinna -: i parcheggi strapieni sono un problema ma mi chiedo anche come faranno le varie attività commerciali a gestire il sovraffollamento e gli assembramenti quando in agosto la popolazione sarà tre, quattro, cinque, anche dieci volte superiore alla media»

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