Tuoni e fulmini sulla Valle:
maltempo e rischi nel weekend

MeteoDa oggi « fenomeni intensi e possibili criticità» Praolini: «Poi sono previsti altri peggioramenti»

Sondrio

Meteo, arrivano i temporali. Il caldo delle scorse ore, asciutto, con il bel sole, non fa in tempo ad affermarsi e subito si delinea uno scenario nuovo per queste giornate di giugno che ci portano verso l’estate. Ieri in città, in Valle, al chiuso si registravano fino a 34 gradi, già si levavano le proteste dalle case per l’eccessiva calura. Poi, a iniziare dal tardo pomeriggio a contrastare l’alta pressione si sono addensate nubi da pioggia. La Protezione civile della Lombardia ha emesso fin da martedì un’allerta meteo, con codice giallo, per temporali e vento forte, con raffiche possibili fino ai 70 Km all’ora e possibili violenti temporali, e i temporali sono arrivati, come quelli registratisi nelle valli bergamasche.

Con la giornata di oggi è previsto un ancora più deciso peggioramento delle condizioni meteo su tutta la regione. E dovrebbe essere marcato il cambiamento di temperatura, con una discesa a picco delle massime che potrebbe caratterizzare il clima fino alla prossima settimana. «Un fronte atlantico ben organizzato – viene indicato dal portale specializzato 3B Meteo – associato a una profonda saccatura estesa dalla Groenlandia al mare del Nord, raggiungerà la nostra Penisola attraversandola interamente. I contrasti termici molto elevati tra la massa d’aria in arrivo, praticamente di matrice polare marittima e quella preesistente di origine afromediterranea fanno ritenere altamente probabile il verificarsi di forti fenomenologie temporalesche con nubifragi e grandinate». Dopo la grandinata di due giorni fa a Curno, nelle Alpi e in Valtellina si tiene d’occhio il cielo.

«Abbiamo ricevuto l’avviso di tempo avverso fino a venerdì – spiega Alfredo Praolini dal Centro nivometeo di Bormio – si parla in effetti di fenomeni intensi, fulminazione, possibili criticità. A interrompere una fase che era in realtà come temperatura sostanzialmente nelle medie». L’acqua e la neve in quota arriverebbero a creare alternanza in un ciclo siccitoso. «I nevai in effetti sono piuttosto in sofferenza, stiamo effettuando i rilevamenti sugli spessori del manto e i carotaggi sui ghiacciai, la neve di maggio è stata scarsa. Le grandi precipitazioni risalgono ancora allo scorso novembre, a quella abbondante nevicata. Sono poi seguiti sporadici episodi, una perturbazione più marcata a inizio marzo, ma solo sopra i 3000 metri si trovano ancora coperture di spessore da considerarsi nella media stagionale, più in basso i bacini sono abbastanza scoperti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA