Troppa neve, rinviato a domani lo slalom gigante di Santa Caterina Valfurva

Le condizioni sono tali oggi da non garantire adeguatamente la sicurezza degli atleti in gara nella prova di Coppa del Mondo.

Troppa neve e lo slalom gigante di Coppa del mondo maschile di sci alpino, in programma oggi a Santa Caterina Valfurva è stato rinviato a domani. Le condizioni sono tali oggi da non garantire adeguatamente la sicurezza degli atleti in gara.

Nel frattempo Santa Caterina può dirsi soddisfatta per questo weekend di Coppa. Le porte non sono esclusivamente quelle dove si infilano nella massima velocità gli slalomisti, ma pure quelle degli alberghi, una quindicina, che hanno riaperto, ospitando lo staff della Coppa del Mondo, composto circa da 450 persone, fra atleti, tecnici, giornalisti.

«Sono gli eventi sportivi che ci permettono di sopravvivere in questo momento - afferma Norberto Pedranzini, titolare dell’albergo Sport nel centro della stazione sciistica -. Ho 39 camere e in questo fine settimana sono pieno con 42 ospiti, visto che quasi tutti vogliono la camera singola. Senza pandemia il mio albergo mi permetteva di poter ospitare 95 posti letto. I prezzi che facciamo sono piuttosto bassi, ma non ci sono alternative. Sono gli eventi sportivi a consentirci di tenere aperti gli alberghi. Abbiamo iniziato il 26 di novembre a ospitare gare. In quel periodo eravamo in quattro alberghi ad essere aperti, ora per la Coppa del Mondo il numero è salito. Dal 9 al 11 avremo gare Fis Cittadini, dal 12 al 16 la Coppa Europa e dal 17 al 19 altre gare. In media ognuna porta 300 persone che vuol dire lavoro per 7-8 alberghi».

Finalmente Santa Caterina è finita sotto i riflettori - è proprio il caso di dirlo, quelli della pista Deborah Compagnoni- per un lieto evento. Hanno sparato i cannoni nei giorni precedenti, ma non fanno certo il rumore delle cariche di esplosivo che hanno fatto saltare i grandi massi del Ruinon. Le fotocellule sono quelle che segnano il tempo dei concorrenti sul tabellone luminoso dei concorrenti e non quelle che registrano i movimenti della montagna che fa paura, facendo scattare semafori e isolamento. La pista è finalmente una pista da sci e non la pista provvisoria, quel tracciato agro silvo pastorale sul quale la gente è stata costretta a transitare con la provinciale chiusa.

Oggi la montagna fa gioire e anche un po’ disperare. Che autentica manna dal cielo tutta quella neve copiosa che non ha mai smesso di cadere dal cielo per un istante. Sarebbe stata il massimo in tempi di normale attività sciistica. Luci degli alberghi che hanno scandito la vita di un paese deserto. I turisti non possono esserci. All’ombra della montagna dei timori, è spuntata una due giorni, adesso possiamo dire tre, di gare inattesa. Domani si replica, ma dopo la prova partiranno tutti. «Io ho deciso di restare aperto sempre rivela Pedranzini -. Anche se non saranno aperti gli impianti confido nella presenza di turisti che amano ugualmente la montagna: anche senza sci alpino l’offerta è ampia».

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