Tirano, ora il bonus bebè si spende nei negozi

Il Comune assieme all’Unione commercio lo promuove tra i neo genitori, stanziando 35mila euro. Il vicesindaco Bombardieri: «Da un lato sosteniamo le famiglie, dall’altro spingiamo all’acquisto nei negozi in città».

Il vicesindaco di Tirano, Sonia Bombardieri, per spiegarlo in modo semplice, ha detto che «con questa iniziativa abbiamo preso due piccioni con una fava». Di fatti la novità, annunciata mercoledì sera a Tirano, unisce due esigenze: quella sociale e quella commerciale, ovvero dare sostegno, da una parte, alle nuove famiglie, dall’altra, ai negozianti.

Nasce in quest’ottica il “bonus bebè” a Tirano, che non sarà semplicemente un’erogazione di contributo alle coppie che diventano genitori, visto che il denaro dovrà essere speso da mamma e papà nei negozi della città.

«Il sostegno alla famiglia era uno dei temi del nostro programma elettorale - ha affermato Bombardieri -. Peraltro, la natalità non è in crescita ed era importante iniziare e poi continuare a mettere in campo azioni per aiutare i nuclei famigliari». Da qui l’idea del bonus bebé, ventilata anche dall’attuale consigliere Camilla Pitino e che l’ex assessore Daniele Pola aveva suggerito di abbinare al settore del commercio. «Abbiamo lavorato a questo strumento negli ultimi mesi - ha continuato l’assessore - che siamo riusciti a unire al comparto economico che, in questo momento - lo sappiamo - soffre della concorrenza della grande distribuzione e degli acquisti on line. Siamo, peraltro, consapevoli che il commercio costituisce una lunga tradizione a Tirano ed è un attore importante nella cura della comunità, senza contare il fatto che i negozi sono un presidio del paese». L’iniziativa è stata messa a punto con la collaborazione dell’Unione commercio di Tirano «e speriamo che sia un incentivo a riportare le persone all’idea che è bene acquistare sotto casa. Ovviamente speriamo anche che nascano tanti bambini». L’amministrazione comunale ha messo a disposizione 35mila euro per una previsione di nascita di 70 bambini (nel 2020). L’assessore alle Politiche sociali, Doriana Natta, ha fatto una doverosa precisazione: «Abbiamo deciso di estendere il bonus bebè a tutte le categorie merceologiche ad esclusione di alcool, tabacchi, gratta e vinci, ma anche di bar e ristoranti - ha detto -. Quando nasce un figlio, il bilancio famigliare ne risente, quindi il bonus bebè potrà essere un aiuto per fare la spesa.

Nel dettaglio la famiglia, cui dal 1 gennaio 2020 nascerà un figlio (o adotterà un figlio), avrà trenta giorni di tempo dall’iscrizione all’anagrafe del figlio per fare richiesta in Comune del bonus bebè. Verrà consegnato un blocchetto con tanti buoni da 20 euro fino al raggiungimento di 500 euro, che potranno essere spesi nei negozi entro tre mesi». È importante precisare che tutte le famiglie potranno accedere al bonus bebè, visto che non c’è distinzione fra Isee. Uniche condizioni: la famiglia deve essere in regola con il pagamento delle imposte comunali, il bonus è personale e non cedibile, ma possono essere usati più buoni per fare la “stessa” spesa. «Da quanto abbiamo potuto appurare - ha sottolineato Natta - Tirano è il primo Comune che lega il bonus bebè al commercio del territorio. Se la formula funzionerà, la riproporremo per il 2021».

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