Tirano, addio a “Wudi”
Il giovane campione
portato via dal Covid

Intensa partecipazione ieri ai funerali di Matteo Mutti, 29 anni, calciatore e pokerista

La stella del poker ora risplende in cielo. Le bacheche sui muri della città, riservati agli annunci funebri, sono tappezzate del ricordo di Matteo Mutti, il giovane tiranese, stroncato dal coronavirus a 29 anni, i cui funerali si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa di San Martino.

A dimostrazione di quanto fosse ben voluto il giovane che aveva lottato contro la leucemia prima di arrendersi al Covid-19 all’ospedale di Pavia, in tanti l’hanno voluto ricordare.

La sua Tiranese calcio, nella quale era cresciuto fino ad avere la soddisfazione di militare in prima squadra, i suoi compagni delle giovanili. i suoi coetanei del 1990, con i quali è cresciuto, i dipendenti della ortofrutticola di famiglia uniti nel dolore verso il titolare Kino e la famiglia, i coscritti del 1957 che hanno voluto mostrare tutta la loro vicinanza alla mamma Franca in momento così difficile. Tutti a dire ciao “Wudi”, il soprannome di Matteo, come l’hanno voluto salutare i suoi amici cari Uno sportivo cresciuto giocando a pallone nella società della città, un fisico possente di quasi due metri che ha dovuto combattere contro la malattia, quella leucemia che aveva sconfitto, prima che arrivasse il Covid.

Era abituato a battagliare sui campi di pallone, ma questa volta è stata una sfida impari anche per un granatiere come lui. «Matteo ha lottato per la sua vita, affrontando la malattia che porta momenti nefasti. Ha avuto la speranza della guarigione, ha messo tutto in campo. Ho letto della sua infanzia nella quale era amico di tutti. Non è facile comprendere il presente oggi che la vita di Matteo si è spenta» ha detto il parroco di Tirano, don Paolo Busato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA