Tesoro milionario in monete d’oro

La scopertaLa Soprintendenza ai Beni archeologici ferma il cantiere nell’ex Teatro Cressoni di via Diaz Ritrovati in un’anfora 300 pezzi del quarto secolo sepolti sotto un metro di terra e perfettamente conservati

Un’anfora piena di monete d’oro d’epoca romana perfettamente conservate e il cui valore non è escluso superi di slancio il milione di euro. «Potrebbe essere uno dei ritrovamenti archeologici più importanti per Como» dice un esperto quale il presidente dell’Archeologica Comense. E dal riserbo totale della Soprintendenza, davvero si ha la sensazione di trovarsi di fronte a una scoperta clamorosa.

Le fondamenta dell’ex teatro Cressoni, sventrato per essere trasformato in un condominio di appartamenti di lusso nel cuore del centro storico di Como, restituisce quelle se sembrano essere le mura di un edificio romano dov’era conservata un’anfora nel cui interno vi erano ben trecento monete d’oro.

La scoperta

Il ritrovamento è stato fatto nella giornata di mercoledì, nel corso dei lavori di scavo all’interno del cantiere, sotto gli occhi dei responsabili della Soprintendenza dei beni archeologici di Milano. Che da alcuni giorni si trovavano in città, dopo che i responsabili dei lavori in corso in via Diaz avevano segnalato il ritrovamento di possibili resti romani. Una segnalazione prontamente confermata dalla scoperta fatta mercoledì. Perché accanto a un pavimento di quella che sembra essere una casa patrizia - via Diaz era una “zona residenziale” dove si trovavano le abitazioni dei nobili romani - è spuntata (a oltre un metro sotto il livello della strada) un’anfora. All’interno le monete d’oro, perfettamente conservate.

Verosimilmente le monete potrebbe risalire a un’epoca storica compresa tra il quarto e il sesto secolo dopo Cristo. E, secondo il presidente dell’Archeologica Giancarlo Frigerio, non è escluso «che fossero state nascoste nel corso di qualche invasione per evitare che venissero depredate».

Ritrovamento milionario

Il riserbo sul ritrovamento è assoluto. Contattato, ieri, il responsabile di Officine immobiliari srl (la società che sta realizzando l’imponente ristrutturazione di via Diaz) Saba Dell’Oca si è limitato a confermare la presenza degli archeologi in cantiere: «Fin dall’inizio la Soprintendenza è stata presente, nel corso dei lavori. Sull’eventuale ritrovamento non posso dire nulla, perché ci è stato imposto il massimo riserbo».

La Provincia è però riuscita a venire in possesso delle immagini dell’anfora piena di monete. Tutte ancora da periziare per comprendere l’esatto valore, ma non è escluso che il conto finale di un quantitativo così ingente di monete d’oro, peraltro conservate alla perfezione, possa anche arrivare a superare i tre milioni di euro.

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