Super Green pass, sei multe
«E ragazzi senza mascherina»

Polizia locale Le sanzioni negli ultimi giorni a bar, ristoranti e clienti Il comandante Bradanini: «Notiamo superficialità specie fra i giovani»

Sei verbali per il mancato rispetto delle regole che riguardano l’obbligo di Green pass per accedere ai pubblici esercizi nelle ultime due settimane in città e, soprattutto, la necessità di un continuo, estenuante, richiamo ai più giovani che, a differenza di tutti gli altri che girano per le vie di Sondrio (con pochissime eccezioni), proprio non ne vogliono sapere di indossare la mascherina.

Appello

Nel giorno in cui sono entrate in vigore le nuove norme per la frequentazione di bar e ristoranti - super Green pass obbligatorio anche per le consumazioni ai tavoli all’aperto - e in cui l’attenzione si è concentrata, non senza polemiche e con il solito fronte diviso, sulla riapertura delle scuole e dunque sui ragazzi, è il comandante della Polizia locale di Sondrio Mauro Bradanini, che è anche Covid manager di palazzo Pretorio, a segnalare i comportamenti scorretti dei sondriesi e a lanciare un appello, l’ennesimo, ai più giovani - «che tra l’altro - ricorda - sono tra i più colpiti dal virus in questo momento» -, per il rispetto delle regole basilari. Come appunto la mascherina indossata anche all’aperto.

«In città assistiamo ad un tendenziale rispetto delle norme - dice Bradanini che con i suoi uomini concorre insieme alle altre forze dell’ordine all’attività di controllo potenziata in particolare nelle ultime due settimane con il crescere dei contagi -. Sul fronte dei bar e dei ristoranti, nell’ultima quindicina di giorni, abbiamo riscontrato qualche irregolarità che ha portato a stilare 6 verbali tra clienti e gestori».

Per tutti sanzione amministrativa (da 400 a 1.000 euro prevede la normativa), ma per i locali, in caso di recidiva, anche la chiusura temporanea come già accaduto durante il primo lockdown del 2020.

Le maglie dei controlli si sono fatte via via più strette con l’aumentare dei casi che anche in città e in provincia destano più di una preoccupazione.

Basti pensare che negli ultimi sette giorni l’incidenza è aumentata dell’85,3%. Lo mostrano i dati (in questo caso quelli elaborati da Paolo Spada con il suo “Pillole di ottimismo”), lo dice l’esperienza diretta: serrande dei negozi forzatamente abbassate, colleghi, parenti o amici in quarantena, figli in sorveglianza sanitaria per positività tra i compagni, non c’è nessuno che non abbia esperienza diretta e vicina di un contagio.

Prudenza

«I casi sono in costante aumento anche qui e per questo bisogna stare molti attenti, usare prudenza e rispettare le regole basilari che sono sempre le stesse - sottolinea Bradanini -, a partire dalla mascherina indossata ogni volta che si sta in pubblico. Un obbligo questo che secondo la nostra esperienza quotidiana, fin dall’introduzione dell’ordinanza sindacale a dicembre, è sostanzialmente rispettato con l’eccezione però dei più giovani. I ragazzi sono spessissimo in giro in gruppo e ancor più spesso senza mascherina». Anche durante il periodo delle vacanze natalizie quando cioè non c’era neppure l’eventuale scusa dell’aver già indossato il dispositivo personale in classe durante tutte le ore di lezione.

Responsabilità

«A loro (ma indirettamente anche alle famiglie) - prosegue Bradanini - vorremmo lanciare un appello perché prestino più attenzione alle disposizioni vigenti».

Una richiesta di responsabilità e collaborazione non nuova. Era stato il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini a dicembre, in apertura dell’ultima seduta dell’anno del consiglio comunale, a fronte dei numeri dei contagi già in aumento, a rivolgersi alla cittadinanza in generale perché continuasse sulla via della cautela e delle vaccinazioni, e ai più giovani in particolare perché rispettassero le regole e lo facessero veramente, con spirito di responsabilità, «perché - aveva detto - in giro si nota un po’ troppa superficialità tra i ragazzi». E il nuovo anno non sembra aver prodotto miglioramenti, non finora.

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