«Studio l’anidride carbonica per pulire l’aria nel mondo»

Da Morbegno all’Inghilterra, poi l’Islanda e ora la Francia, studiando e lavorando sui temi del cambiamento climatico e delle emergenze ambientali. È il percorso di Chiara Marieni, 33 anni di Morbegno, geochimica oggi ricercatrice al Centro nazionale di ricerca scientifica di Toulouse in Francia. Chiara ha studiato al liceo scientifico Nervi di Morbegno per poi conseguire la triennale in geologia all’Università degli studi di Milano e la specialistica in geologia strutturale nella stessa università. Ha conseguito il dottorato in geochimica all’University of Southampton in Inghilterra e in seguito ha lavorato come ricercatrice in Islanda collaborando con l’University of Iceland e la compagnia geotermica Reykjavik Energy sul progetto CarbFix.

La ricerca riguarda come immagazzinare l’anidride carbonica nelle rocce, trasformandola da gas a solido, come una delle possibili soluzioni per attenuare le concentrazioni di questo gas in atmosfera. Oggi Chiara è ricercatrice a Toulouse. «Ho deciso di intraprendere la strada della ricerca subito dopo la laurea magistrale - spiega Chiara Marieni - e all’estero sono riuscita a trovare l’opportunità di fare ricerca, avendo uno stipendio, su un tema di grande attualità quale è il cambiamento climatico, le emissioni antropogeniche di anidride carbonica in atmosfera e nello specifico lo stoccaggio geologico di anidride carbonica nel sottosuolo come una delle possibili soluzioni a breve termine per ridurre l’anidride carbonica in atmosfera». Dopo 4 anni in Inghilterra e uno in Islanda, Chiara e il compagno Simon Van Gennip, anche lui ricercatore, volevano avvicinarsi alle rispettive famiglie e hanno così deciso di lasciare l’Inghilterra «optando per Toulouse - racconta Chiara - dove entrambi avremmo avuto qualche opportunità per continuare la nostra ricerca. Simon è di formazione matematico ma ha ottenuto il dottorato come me a Southampton ma in oceanografia, applicando modelli matematici per prevedere l’andamento delle correnti marine». Dopo qualche mese senza lavoro «condizione molto, anzi troppo comune nel campo accademico - dice Chiara - siamo entrambi riusciti a trovare lavoro».

Chiara e Simon sono intervenuti il mese scorso a Morbegno a una conferenza che ha presentato il loro lavoro, inserita nelle iniziative del Friday for Future. «Coinvolgere le persone sui temi ambientali è importante - afferma - ma credo sia fondamentale che si affrontino queste materie attraverso esperti per passare messaggi chiari e fondati su ragioni scientifiche. Se i ragazzi ci tengono davvero, dovrebbero implementare qualcosa che vada oltre la protesta del venerdì. Alla conferenza tenuta a Morbegno, la presenza dei ragazzi dei Fridays for future (per cui l’evento è stato organizzato) è stata scarsa se non inesistente. Peccato, hanno perso un’opportunità. D’altro canto, la nota positiva di quella serata è che le persone presenti sembravano molto interessate e hanno rivolto domande pertinenti e stimolanti».n 
Annalisa Acquistapace

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