«Statale 36, ritardo inaccettabile»

Apertura rinviata: Della Bitta, presidente della Provincia e sindaco di Chiavenna: «Più uomini e mezzi in cantiere».

Il nuovo ritardo del cantiere del Pozzo di Riva fa arrabbiare i valchiavennaschi e ora si fa sentire anche il presidente della Provincia, Luca Della Bitta. «Chiediamo più uomini e mezzi in cantiere per terminare prima possibile i lavori», dice il sindaco di Chiavenna. In queste ore in Valchiavenna la protesta coinvolge molti cittadini – a cominciare dai titolari di imprese situate sulla statale 36 a Novate Mezzola e a Samolaco e dagli operatori del turismo di Madesimo – e varie amministrazioni comunali.

Stiamo parlando di un’opera dal costo preventivato di oltre 625mila euro, senza dimenticare la questione legata alla sospensione del servizio ferroviario. Non ci sono indicazioni, per il momento, su eventuali aumenti della spesa. Ma i malumori della popolazione sono evidenti sia per le tempistiche, sia per quest’ultimo aspetto. Della Bitta rileva che l’intervento è progettato e realizzato da Anas, visto che si tratta di una strada statale. «Gli enti locali hanno fatto la loro parte, ma non sono i titolari del progetto. Per questo motivo abbiamo offerto ogni supporto possibile e siamo intervenuti ad aiutare a superare un intoppo autorizzativo  nei confronti del traffico ferroviario».

Il problema principale, ora, è rappresentato dai tempi. Il cantiere è stato aperto a luglio con l’obiettivo di terminare gli interventi entro l’inizio di novembre. Poi è stato annunciato il ritardo, dovuto a problemi emersi nel corso dell’estate, con l’ipotesi di fine dei lavori il 22 dicembre. La scorsa settimana anche questa data è stata cancellata: Anas ha rilevato che prima di Natale non si chiuderà il cantiere. «Da sempre abbiamo chiesto il rispetto del cronoprogramma e delle date fissate perché il nostro territorio sta facendo uno sforzo immane - è il commento di Della Bitta -. La proroga dei tempi dei lavori è dunque per noi qualcosa di inaccettabile. La direzione dei lavori del cantiere aveva assicurato una tempistica che ora non viene rispettata. Chi ripagherà i nostri operatori di questo ritardo? Chi si sobbarcherà i limiti di questa mancata apertura? Che si faccia in fretta e che si consegni al territorio una viabilità efficiente per i nostri cittadini, le aziende ed il sistema turistico. Per questo motivo nei prossimi giorni il capo compartimento mi ha comunicato la sua presenza in loco e attendiamo precise informazioni in merito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA