Sorico, non soltanto i cervi
Al Pian di Spagna spuntano i cinghiali

Negli ultimi tempi si moltiplicano le segnalazioni che rischiano di danneggiare gli equilibri della riserva

Non soltanto cervi e ungulati, come raccontano le cronache degli ultimi anni. Il cinghiale ha fatto capolino anche nella riserva Pian di Spagna, dove un suo insediamento potrebbe provocare danni irreparabili agli equilibri della fauna presente e rappresentare un ulteriore problema, dopo i cervi, per le colture.

Per il momento, come conferma il comandante della polizia provinciale, Marco Testa, si registra tuttavia una presenza di esemplari che vanno e vengono.

«Le segnalazioni pervenute non lasciano dubbi: i cinghiali hanno cominciato a frequentare anche l’area di riserva. Si tratta, per il momento, di una presenza sporadica, ma è bene tenere sotto controllo la situazione per evitare problemi maggiori in futuro». L’emergenza cinghiali è ormai costante nelle vallate lariane e suscita spesso anche vivaci polemiche.

La Coldiretti di Como e Lecco ribadisce la necessità di una normativa sulla gestione della fauna selvatica non basata solo sull’attività venatoria, ma condotta su serie basi scientifiche con l’utilizzo delle tecniche di contenimento numerico più efficaci.

Il Wwf, da parte sua, attribuisce la crescita a dismisura della specie a interessi economici e politici, rafforzando la tesi secondo cui i cinghiali sarebbero stati introdotti dalle associazioni venatorie, e invoca il coinvolgimento degli agricoltori nella caccia. In base ai dati dell’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale), tuttavia, risulta che il cinghiale si sarebbe diffuso a macchia d’olio nel nostro Paese grazie all’abbandono del sottobosco da parte dell’uomo.

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