Sondrio, ristoranti aperti
ma la partenza è lenta

Terra di mezzo: «Pochi in ufficio, pochi coperti» Chiusi Passatore, la Trattoria Olmo, il Cima 11 e il Bacaro

I clienti a pranzo latitano un po’, tra smart working e aperture a mezzo servizio di diversi uffici, ma il fine settimana dovrebbe portare qualche soddisfazione in più. Ma la gente ha voglia di uscire e di mangiare in compagnia, come dimostrano le tante prenotazioni per il fine settimana.

Va detto che diversi ristoranti e pizzerie della città ancora non hanno riaperto, come Il Passatore, la Trattoria Olmo, il Cima 11 e il Bacaro solo per citare alcuni locali del centro, ma lo faranno in tempi brevi

I motivi sono prettamente organizzativi. Le richieste ai fornitori da parte di tutte le attività aperte al pubblico sono state una valanga, e ritardi nelle consegne o addirittura nel trovare la merce richiesta hanno causato inevitabili rinvii anche a chi sarebbe stato pronto a riaprire.

«Purtroppo la ripartenza è un po’ lenta – commentano dalla spaghetteria Terra di Mezzo – quindi il giro d’affari è limitato»

Ci vorrà comunque un po’ prima di tornare ai ritmi pre pandemia: «Indubbiamente ci vorrà ancora qualche giorno» osservano dalla Locanda dello Zio Peppo.

Anche il ristorante da Totò a Chiesa Valmalenco domani riprenderà normalmente l’attività a pranzo e cena: «Ad inizio settimana abbiamo testato la nostra organizzazione – spiega il titolare Roberto D’Amico – e siamo finalmente pronti a ripartire. A mezzogiorno il nostro target è principalmente quello degli operai, che hanno ricominciato a lavorare e già hanno prenotato, e di qualche ufficio. Ma per il weekend il telefono continua a squillare, la gente ha voglia di godersi un po’ di convivialità. Bisogna farsi coraggio, il peggio sembra essere passato».

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