Sondrio, novità e divieti per i padroni dei cani

In cinque aree verdi del capoluogo i quattrozampe non potranno più entrare. E contro le pipì su muri, portoni e vetrine, pulizia subito oppure sanzione da 100 euro.

Divieto di ingresso per i cani in alcuni giardini pubblici e obbligo per i padroni di ripulire subito con l’acqua se Fido fa pipì su muri, vetrine e così via, pena una sanzione da 100 euro. Sono i provvedimenti introdotti dal Comune con un’ordinanza firmata ieri dal sindaco Marco Scaramellini, destinati «alla valorizzazione e cura degli ambienti urbani, alla restituzione di alcuni giardini di pregio alla loro naturale destinazione ornamentale, alla crescita degli standard di vivibilità e decoro della città e alla tutela della sicurezza e della salute dei cittadini», come spiega il sindaco in una nota.

Gli spazi in cui non si potrà più far entrare i cani sono il parco delle Rimembranza, il giardino di villa Quadrio, il giardinetto “Stelline” di via Caimi – via Ragazzi del ’99, le aiuole di piazza Campello e quelle dei giardini Sassi (nei quali comunque si potrà passare con il cane al guinzaglio, restando sui vialetti e sulle aree pedonali).

Chi porta a spasso il cane poi dovrà fare il possibile per evitare che Fido faccia pipì su «muri esterni di palazzi, portoni ed accessi, vetrine di esercizi commerciali, elementi dell’arredo urbano, panchine, cestini, pali della segnaletica verticale e luminosa, veicoli in sosta, pensiline dei bus, strutture di confinamento di esercizi commerciali», elenca l’ordinanza: il Comune prescrive di «adottare tutte le misure possibili, commisurate ovviamente con le esigenze di benessere dell’animale, che non deve essere sottoposto a trattamenti violenti e non compatibili con la propria natura», precisa il sindaco.

Quando proprio non si riesce ad evitare il “fattaccio”, bisognerà subito pulire con dell’acqua, perciò i padroni faranno bene a munirsi di bottigliette o simili da portare con sé durante la passeggiata. Il provvedimento va ad aggiungersi alle regole già in vigore, vedi l’obbligo di tenere al guinzaglio il cane e di raccogliere le deiezioni, perché «si è potuto verificare che tali norme rimangono spesso disattese», sottolinea Scaramellini nella sua comunicazione, con molte «omissioni» che «contribuiscono a determinare condizioni di grave pregiudizio per i profili igienico-sanitari e di decoro delle aree urbane, con particolare riferimento a luoghi che, per loro storia, natura e caratteristiche, assumono significati di particolare rilevanza e dignità per i cittadini», vedi il parco delle Rimembranze o il giardino della biblioteca «che costantemente si presentano in condizioni assolutamente indecorose» per via delle deiezioni dei cani lasciate a terra, scrive ancora Scaramellini. Il che «offusca il rispetto per luoghi che tramandano valori riconosciuti dalla collettività», prosegue il sindaco, e crea problemi «per la libera e serena fruizione di tali aree soprattutto da parte di bambini ed anziani».

Scaramellini quindi invita tutti i cittadini a seguire in modo «puntuale» le nuove prescrizioni, nello spirito di una «collaborazione civica» per puntare insieme a «più elevati standard di pulizia, igiene, decoro, vivibilità ed attrattività della città».

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