Sondrio, Croce rossa nel mirino: «Garanzie su servizi e occupazione»

l Comitato locale propone un taglio sui compensi degli straordinari. Cgil, Cisl e Uil chiedono lumi sul futuro.

«Il Comitato provinciale della Croce rossa vuole continuare a garantire servizi e occupazione ai dipendenti attraverso il rinnovo delle convenzioni in essere, in primis quella concernente il servizio di Urgenza ed emergenza?». A chiederselo, avanzando dubbi sull’operato e le intenzioni del Comitato sono le segreterie provinciali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, che hanno proclamato lo stato di agitazione del personale, rivendicando l’immediata apertura di un confronto.

La proposta

A far scendere in campo i sindacati (già a settembre la Cisl aveva espresso forti timori) quello che definiscono un “inquietante silenzio” circa la volontà di Cgil, Cisl e Uil di avviare un confronto, a fronte delle difficoltà finanziarie della Croce Rossa. Non è piaciuta ai sindacati la decisione del Comitato di cercare di “tamponare la situazione” chiedendo ai lavoratori «una deroga all’applicazione del contratto nazionale di lavoro, ovvero non retribuendo (o facendolo solo in parte) le prestazioni di lavoro straordinario e chiedendo la rinuncia ai buoni pasto. Condizioni inaccettabili - sottolineano i sindacati - e perciò da noi respinte con l’offerta di avviare un confronto serrato sulle prospettive del servizio in convenzione». L’ultimo incontro tra le parti risale al 25 ottobre. Da allora però ci sono stati altri incontri tra Comitato e lavoratori: la Croce Rossa ha manifestato la necessità di ridurre i costi, così da poter continuare a garantire l’occupazione e il mantenimento del servizio in appalto per Areu.

«La nostra - chiarisce Giuliana Gualteroni, presidente del Comitato di Sondrio della Cri - è una proposta tampone, della durata di soli sei mesi. Diversamente da quanto affermano i sindacati non si è fatta alcuna pressione sui lavoratori. È vero, sono stati organizzati incontri (a gruppi) con i dipendenti, che sono in tutto 96, per informarli della situazione e della proposta, visto che solo 28 sono tesserati al sindacato e noi volevamo informare tutti». Nessuna pressione dunque,nessun tentativo di far firmare accordi di conciliazione.

«Non ci siamo più seduti a un tavolo coi sindacati unicamente perchè le convenzioni per i servizi in essere scadono a fine anno e Areu sta predisponendo il bando per il rinnovo. Nel frattempo verrà fatta una proroga tecnica e aspettiamo di conoscere i tempi di questa proroga, dopo di che incontreremo i rappresentanti sindacali».

Il bilancio 2019 della Cri anche quest’anno sarà in rosso (quello del 2018 aveva fatto registrare una perdita di 197mila euro, in gran parte risanata con oltre centomila euro di fondi di riserva). «Siamo in sofferenza perchè le convenzioni che abbiamo con Areu erano state fatte sulla base di preventivi del 2012, con condizioni molto diverse da quelle attuali. La riduzione dei servizi ospedalieri di Morbegno e Tirano impone maggiori spostamenti sul territorio, con un aggravio di costi per noi». «Non solo - aggiunge -. Il nuovo Codice del Terzo settore non permette più ai dipendenti di fare volontariato e così migliaia di ore di volontariato sono diventate ore di straordinario». La situazione però è destinata a migliorare.

«Areu sta preparando il bando: verranno rivisti i parametri e il problema rientrerà - conclude Gualteroni -, ma la Cri deve riuscire a stare in piedi fino al nuovo bando. Di qui la nostra proposta di conciliazione. Noi del comitato siamo tutti volontari e la nostra è un’associazione di volontariato: l’unico nostro intento è offrire sul territorio della provincia di Sondrio il servizio qualificato della Croce Rossa sul 118. Per arrivare ad accettare le condizioni del prossimo bando abbiamo bisogno ora di contenere le perdite. Con queste misure in sei mesi dovremmo risparmiare oltre 100mila euro, che ci consentirebbero di stare tranquilli ed essere competitivi quando uscirà il nuovo bando di Areu».

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