Sondalo si stringe attorno ai 23 evacuati

Il rogo in via Foscolo. Gli abitanti della palazzina colpita dall’incendio la notte di Natale restano fuori casa. Chi non è ospite da parenti sistemato al convitto dell’alberghiero Vallesana e al quinto padiglione del Morelli.

Un’altra notte fuori casa per i 23 abitanti delle case popolari di via Foscolo a Sondalo, la zona del paese che conduce verso la frazione di Migiondo, evacuati dopo il pauroso incendio che la sera di Natale ha distrutto il tetto delle tre palazzine dell’Aler costruite nel post alluvione 1987 per dare un tetto agli alluvionati di Mondadizza e Le Prese.

«E di notti fuori casa ne avremo ancora parecchie - afferma uno dei 23 sondalini che abita nel palazzo colpito dall’incendio - Sicuramente in questi giorni festivi non sarà semplice trovare ditte che provvedano alla messa in sicurezza dell’edificio e quindi ci siamo già messi il cuore in pace che staremo fuori casa per qualche giorno. Certo non è una bella sensazione. Nel mio caso io e la mia famiglia siamo ospiti da mia madre, ma se non sei a casa tua non hai i tuoi spazi, le tue abitudini».

Inutile attribuire un nome ed un cognome a chi ci racconta perché paura e timori che hanno vissuto quelli fra i 23 abitanti che erano in casa, sono molto probabilmente identici.

Il ricordo va agli attimi terribili della sera di Natale: «Stavo cenando con la mia famiglia- racconta il proprietario di uno degli appartamenti-. Suona il telefono ed era mio cognato che abita di fronte, mi ha detto in modo concitato “Va a fuoco il tetto di casa tua”. Ho immediatamente lasciato il boccone nel piatto e mi sono precipitato lungo le scale ad avvisare coloro che abitano negli appartamenti sopra il mio: anziani ed anche un condomino diversamente abile. Li ho aiutati ad uscire di casa».

Oltre ai vigili del fuoco, prontamente intervenuti, sul posto è subito giunta anche il sindaco di Sondalo Ilaria Peraldini che per motivi di sicurezza ha dovuto firmare l’ordinanza di evacuazione del palazzo. Proprio il sindaco in prima persona ha trovato una sistemazione anche a coloro che non avevano la possibilità di essere ospitati dai parenti, trovando loro posto nel convitto dell’istituto alberghiero Vallesana e al quinto padiglione dell’ospedale Morelli. Ancora da valutare le cause dell’incendio, nessuna versione ufficiale da parte degli inquirenti, anche se l’ipotesi di un surriscaldamento della canna fumaria sembrerebbe l’ipotesi più probabile.

Intanto si è messa in moto in paese anche la macchina della solidarietà per aiutare chi ha dovuto lasciare tutto in casa. «Il mio appartamento non ha subito danni- afferma il nostro intervistato-, altri, purtroppo, sì. Ringraziamo il Comune per la vicinanza e ci auguriamo quanto prima di poter tornare a casa nostra anche se siamo consapevoli che i tempi non saranno brevissimi».

Il responsabile della comunità pastorale di Sondalo e frazioni, don Giacomo Folini è fuori Sondalo, impegnato in un “campo” con i ragazzi dell’oratorio nella Bresciana. «Esprimo la mia vicinanza alle famiglie colpite». I suoi collaboratori don André e padre Rocco nelle Messe post incendio hanno invitato i fedeli a pregare per chi in queste ore sta vivendo questa emergenza. La sera di Natale quei bagliori provocati dalle fiamme hanno tolto l’allegria di luminarie e alberelli colorati di luce. Ora sono feste più meste per tutti.

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