«Soldi per il turismo
o muore per sempre»

Il vice presidente della Comunità Montana di Bormio a Conte: «Soldi a fondo perso, i prestiti peggiorerebbero i debiti

L’Alta Valle si trova a rivivere lo stesso incubo del 1987 quando la frana del Monte Coppetto oltre a morte e distruzione mise in ginocchio il turismo.

La Comunità Montana di Bormio col suo vice presidente Remo Galli ha denunciato la terribile crisi al Primo Ministro, Giuseppe Conte. «Le scrivo perché vorrei riportarle il grido di diversi operatori del settore turistico che si sentono abbandonati» inizia la lettera.

Tutto l’indotto da sostenere

«Il turismo rappresenta l’unica impresa-industria che non si può delocalizzare- scrive Galli-. Per anni questa impresa (turismo) ha trainato il nostro Sistema Paese senza chiedere mai nulla. Dall’emergenza Covid-19 il settore turistico uscirà distrutto se non riceverà subito un sostegno concreto che vuol dire liquidità vera per aiutare a pagare gli affitti di tutte le attività legate al settore, per sostenere, ad esempio e tra gli altri, gli alberghi in grossa difficoltà e gli impianti di risalita».

Questa la proposta di Galli :«Finanziamenti a fondo perso, perché non possiamo chiedere a un intero settore di aumentare i debiti bancari che sono già estremamente pesanti. Sono quasi passati tre mesi dall’inizio del lockdown ma il mondo turistico non è stato ascoltato in maniera adeguata».

Conte «Ha messo in primo piano la salute della popolazione, come è giusto che sia, si è adeguato a tutti i suoi decreti». Ma ora bisogna pensare al dopo.

PATRIMONIO A RISCHIO

La Comunità Montana Alta Valle fissa le tempistiche della rinascita:«La prospettiva che si trova ad affrontare è almeno un anno di lotta per la sopravvivenza e almeno altri tre di lenta ripresa economica, una situazione di difficoltà dove nessuno sa come finirà la partita. Il settore del turismo rappresenta tuttavia per il nostro territorio il vero motore della ripartenza se potrà operare a pieno regime con tutto il suo indotto composto da imprese artigiane, imprese edili, fornitori e pubblici esercizi».

Se non si interviene adesso, le imprese del turismo potrebbero non rialzarsi più.

«Detrazioni fiscali a favore degli italiani che trascorreranno le vacanze nel proprio Paese - scrive , annullamento del pagamento dell’Imu e in generale una riduzione delle tasse ed imposte per il 2020 nelle località turistiche, contributi e aiuto sulle locazioni e sugli affitti di negozi, alberghi, ristoranti e bar, azzeramento della parte fissa delle bollette e molte altre. Le scrivo dalla Valtellina, che vive di turismo offrendo le sue piste da sci favolose e la nostra tipica enogastronomia con i pizzoccheri e il vino, il Parco nazionale dello Stelvio, le terme di Bormio e con paesaggi unici e storici. Un territorio conosciuto in tutto il mondo e frequentato da un turismo internazionale che ne apprezza soprattutto l’accoglienza dei nostri operatori. Il patrimonio di notorietà e di attrattività rischia di essere cancellato».

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