Skipass provinciale: «Investimento sul nostro futuro»

Per il quarto anno consecutivo i ragazzi dai 3 ai 16 anni potranno sciare gratuitamente. Bim (capofila) e gli altri enti investono 360mila euro.

«Se la città non va in montagna, la montagna va in città, cita uno slogan della Valmalenco. Ecco, stiamo scendendo a valle per costruire un futuro di nuovi utenti. I giovani sono importanti per costruire la cultura della montagna».

Le parole di Roberto Pinna, direttore del consorzio turistico Sondrio Valmalenco, raccontano bene lo spirito della quarta edizione dello Skipass provinciale gratuito, l’iniziativa dedicata a bambini e ragazzi dai tre ai 16 anni fortemente voluto dal Bim che ha raccolto intorno a sé impegno e risorse di altri enti - Provincia, Comunità montane e Comune di Sondrio - e degli impiantisti.

I volantini del progetto sono già stati distribuiti nei giorni scorsi nelle scuole valtellinesi per consentire agli istituti di organizzarsi per l’organizzazione di corsi e trasporto (la tessera deve essere richiesta entro il 31 ottobre), ma ieri il presidente del Consorzio imbrifero Alan Vaninetti, insieme agli altri partner, ha voluto ribadire l’importanza di un’iniziativa che, se non unica è certamente rarissima nel panorama provinciale con la sua capacità di coinvolgere tutto il territorio da Madesimo a Livigno. E che lo scorso anno ha coinvolto diecimila ragazzi, tanti gli skipass rilasciati.

«Confermiamo la proposta con gli stessi contenuti dello scorso anno - ha detto Vaninetti -. Con un contributo di 30 euro bambini e ragazzi potranno sciare in tutta la provincia. È un impegno importante per gli enti coinvolti e per gli impiantisti che investono ingenti risorse, ma crediamo che sia un ottimo modo per aprire alla pratica dello sci e alla montagna fin da piccoli». Il vice presidente del Bim Fernando Baruffi ha avocato all’ente il ruolo di traino rispetto a un’iniziativa che anche il consigliere delegato della Provincia Franco Angelini non ha stentato a definire eccezionale nella sua capacità di mettere insieme pubblico e privato: «Davvero un bell’esempio di collaborazione» ha rimarcato.

Uno sforzo sinergico al quale non poteva mancare il supporto del capoluogo «che - ha detto l’assessore comunale allo Sport Michele Diasio - non poteva non partecipare vista la bontà e l’ampiezza del progetto che promuove il comparto in tutta la provincia, dando un grosso aiuto alle famiglie». «Abbiamo sempre creduto a questo progetto» gli ha fatto eco Adriano Opiatti degli impianti di Teglio. Così come Franco Vismara della Fab di Chiesa Valmalenco: «Il Bim ha lanciato questa idea - ha detto -, ma noi impiantisti abbiamo rinunciato a molti incassi per aderirvi. Uno sforzo economico non indifferente per un’iniziativa nella quale crediamo«.

Per i promotori lo skipass provinciale costa 360mila euro, dei quali 180mila coperti dal Bim. Fatte diecimila le tessere rilasciate lo scorso anno a 30 euro e con la previsione non solo di pareggiare, ma di aumentare il numero, l’iniziativa cuba intorno a 700mila euro.

Come anche lo scorso anno una parte della somma verrà destinata agli impiantisti a parziale copertura dei costi sostenuti e dei mancati introiti, mentre un’altra fetta - si parla di circa 220mila euro -, su espressa richiesta dei gestori degli impianti, sarà utilizzata per finanziare una campagna promozionale per la valorizzazione dell’offerta turistica invernale in provincia. Una campagna mediatica differenziata per cercare di avvicinare quante più persone possibili allo sci e alla montagna. «Per noi aderire allo skipass provinciale - dice Domenico Cioccarelli degli impianti di Aprica - rappresenta un’orgoglio, ma anche uno sforzo notevole. Speriamo che l’investimento pubblicitario faccia arrivare più gente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA