Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 30 Maggio 2015
Sicurezza sui binari: tutti d’accordo ma mancano i fondi
Rfi e Provincia hanno individuato i punti critici. Sarebbero sei, intanto, i passaggi a livello da chiudere. Della Bitta: «I Comuni non hanno i soldi per intervenire».
Lo studio c’è, è stato fatto nei tempi previsto, ed è corredato del piano economico. Anche la volontà degli amministratori a risolvere l’annoso problema sembrerebbe esserci, a mancare, questo di sicuro, sono le risorse economiche necessarie. Non ne ha Rfi, non ne hanno i Comuni che comunque rinviano la competenza alle Ferrovie e, in subordine ad Anas, visto che parallela ai binari corre anche la Statale 38.
Il risultato è che disagi, ritardi e pure incidenti causati dal malfunzionamento dei passaggi a livello da Colico a Tirano sono destinati a ripetersi. All’appello lanciato dal prefetto di Sondrio Carmelo Casabona all’indomani nell’ennesima giornata di caos sulla ferrovia a causa dei guasti alle sbarre a Ponte e Tresenda, risponde, seppur indirettamente, Luca Della Bitta, presidente di quella Provincia che, insieme ad Rfi, alla fine dello scorso anno aveva garantito di produrre un piano d’interventi nel giro di un mese. Piano rimasto evidentemente nei cassetti visto che nessuno ne ha mai più parlato fino all’altro giorno quando è stato Giorgio Nana della Cgil a ricordare l’impegno preso.
«Non ce ne siamo dimenticati e neppure abbiamo disatteso l’impegno assunto - spiega Della Bitta -, anzi. Abbiamo raccolto molti elementi concreti, abbiamo valutato con attenzione le specifiche condizioni dei vari passaggi a livello, con particolare attenzione verso quelli individuati come primi da chiudere. Abbiamo chiesto analisi ed osservazioni ai singoli Comuni e siamo arrivati anche a stabilire un quadro economico. Il punto è che, mediamente, per la chiusura di ciascun passaggio a livello sono necessari 250mila euro», la cifra cioè che Rfi riconosce per questo genere di attività, in considerazione del fatto che il blocco di un passaggio significa rivedere i collegamenti stradali. «Anche nel caso delle sbarre in corrispondenza di luoghi dove già esiste una viabilità interpoderale - spiega il numero uno di palazzo Muzio - bisogna considerare di sistemare acque, fossi e rifare l’asfalto. Bisogna poi raccordare la viabilità secondaria con quella principale della Statale. tutte opere che richiedono attenzione e soprattutto risorse». Per questa ragione i sindaci hanno chiesto ad Rfi, proprietaria delle infrastrutture ferroviarie, di mettere a disposizione i soldi necessari. «I Comuni non hanno le risorse per farlo - ancora Della Bitta - e poi ritengono che ad occuparsene debbano essere Ferrovie e, in subordine, Anas».
La palla passa così nuovamente nelle mani del prefetto Casabona che, particolarmente attento al problema che ha direttamente a che vedere con la sicurezza e l’incolumità delle persone, ha già promesso di convocare al più presto un nuovo incontro con tutti i soggetti interessati. A quel punto sul tavolo ci saranno maggiori elementi da valutare anche rispetto alle possibilità concrete di intervento almeno su qualcuno dei primi sei passaggi a livello individuati.
In particolare quelli sui quali si è concentrata l’attenzione delle precedenti riunionisono i tre che fanno riferimento al Comune di Villa di Tirano, quello di Colorina, quello di Forcola - al centro di numerosi casi di malfunzionamento - e quello di Berbenno.
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