Sertori: «Sanità, avanti così
E no al nuovo ospedale»

L’assessore regionale replica alle contestazioni dell’Alta Valle «In settembre la delibera regionale con i finanziamenti, chiari e stabiliti»

Conferenza stampa fiume, ieri, nella sala convegni del Morelli di Sondalo, per la regia di Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna. Che, dopo vari tira e molla, ha deciso di uscire allo scoperto su un tema non di sua diretta competenza, essendo in capo all’assessore Giulio Gallera, ma che, comunque, lo coinvolge nella veste di “tutore” dei territori e delle comunità di montagna. Essendo, oltre tutto, lui, originario e residente a Ponte in Valtellina.

Indicazioni chiare, quelle fornite dai tecnici, di assoluta pertinenza, non c’è dubbio, «improntate unicamente a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie rese alla popolazione valtellinese e valchiavennasca - ha precisato Salmoiraghi -, in linea con una medicina che cambia alla velocità della luce e che esige il ricorso a una metodologia e organizzazione del lavoro in rete e interdisciplinarietà» e che, tuttavia, non sembra concedere ulteriore margine di manovra al territorio provinciale.

L’impressione è che sia il “Documento unitario di riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale della Valtellina, Valchiavenna e Alto Lario”, quello della maggior parte dei sindaci, i 71, a far fede, considerato il portato di una riflessione complessiva sufficiente, anche se al palo restano i sei sindaci dell’Alta Valle col loro contro piano. «Il coinvolgimento territoriale nella costruzione del nuovo modello di sanità di per la provincia di Sondrio, è stato notevole - ha ricordato Sertori - e vorrei anche sottolineare che non accade così, ovunque, in Lombardia. Abbiamo voluto incaricare un organismo terzo, il Politecnico, di redigere un piano ad hoc, l’abbiamo sottoposto ai sindaci e tutti potevano dire la loro. I più hanno presentato osservazioni, l’Alta Valle no. Salvo redigere un piano contrario e diffondere anche notizie che non corrispondono al vero e di cui sono molto dispiaciuto».

Non ci saranno, par di capire, problemi di interpretazione circa le determinazioni e gli impegni regionali. Cifre, ieri, non ne sono state fatte, ma pare si tratti di impegni consistenti anche se non vocati alla realizzazione di un nuovo ospedale. «Ci vorrebbero 7-8 anni per costruirlo e almeno 300 milioni - ha detto Sertori - e non possiamo aspettare così tanto. Sono favorevole a investire nell’attuale, a Sondrio, e Regione Lombardia su questo non si tirerà indietro».

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