«Sei gay, vattene»
Insulti omofobi
a un commerciante

DazioGestisce con il compagno un negozio a Morbegno Sul parabrezza dell’auto i fogli con scritte molto pesanti

Va al parcheggio vicino a casa per prendere l’auto e sul parabrezza trova cartelli che con scritte volgari e minacce che lo colpiscono perché omosessuale. «Sei gay, vattene da qui» (ma le scritte erano ben più pesanti). È successo a Dazio lo scorso fine settimana ed è ora la vittima a parlare di questo episodio di omofobia.

Marco Crestanello, 40 anni di Milano, da 15 è in Valtellina e da qualche anno convive con il compagno a Dazio e con lui gestisce un negozio di abbigliamento in centro a Morbegno.

Non era mai successo

In paese non gli era mai successo nulla che potesse fare pensare a un accanimento del genere. Almeno sino a qualche tempo fa, quando a casa gli hanno citofonato in piena notte o quando dalla finestra gli è capitato di sentire qualcuno che scimmiottasse una voce di donna. «Ma niente di lontanamente paragonabile a quello che mi è successo quando ho trovato sul parabrezza quei fogli pieni di ingiurie e di cattiveria». Un episodio grave, come lo hanno bollato anche i carabinieri, ai quali Marco si è rivolto per segnalare il fatto, che poi ha voluto rendere pubblico postandolo sui social e su queste pagine. Ha raccolto la solidarietà di centinaia di persone e in molti gli hanno dimostrato vicinanza in negozio.

La denuncia sui social

«A una settimana rimane un grande senso di pena nei confronti dell’ignoranza, della cattiveria e dell’incivilita di chi ha voluto dedicarmi queste parole. Rimango profondamente amareggiato da chi così tanto meschinamente ha pensato, scritto i cartelli messi sulla mia auto, credendo che il suo gesto rimanesse impunito» scrive Marco sui social.

«Anche sabato scorso, come ogni sera, tornando dal lavoro ho parcheggiato la mia auto a 150 metri da casa - racconta -. Poi l’ho ripresa solo il lunedì per tornare al lavoro, quindi non so se il fatto si sia verificato sabato o domenica notte. Ho notato qualcosa sotto i tergicristalli, avvicinandomi ho visto i fogli, li ho letti: erano pieni zeppi di insulti contro il mio orientamento sessuale. Sul momento - continua - mi è presa un’infinità tristezza, più che paura per le minacce o rabbia. Era qualcosa che andava al di là della risatina per strada o l’insulto verbale, c’era della premeditazione. Mi sono preoccupato e mi dispiace avere dovuto tranquillizzare i miei genitori che abitano sopra di noi».

Quel gesto lo ha denunciato alle forze dell’ordine. «Sono stato dai carabinieri di Morbegno, ero scosso, era appena successo, sono anche crollato. Li ringrazio per il loro supporto. Poi ho dovuto segnalare il caso alla caserma competente, quella di Ardenno, anche se purtroppo nell’area dove ho parcheggiato non ci sono telecamere».

Quindi la denuncia pubblica. «Se stiamo tutti zitti, si continuerà a credere che nel 2022 questi episodi non accadono». Un messaggio online che in un attimo ha scatenato centinaia di consensi. «Non me lo aspettavo, ho ricevuto tanti messaggi privati. Sono stupefatto dal grandissimo affetto. Ma mi ha fatto male scoprire in quanti abbiamo subìto, anche in provincia, quello che ho patito io, dai biglietti nella cassetta della posta, alle scritte sugli zaini degli studenti, sino al bullismo. Credo sia giusto trovare il coraggio di denunciare, se si tace la gente resterà insensibile rispetto a una problematica che c’è e rimane nascosta».

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