Seconde case, più controlli da oggi
Il prefetto: «La gente esca di meno»

Accolto l’appello dei sindaci dell’Alta Valle che temono arrivi nelle seconde case. «C’è un incremento di persone e mezzi. Vanno ridotti anche gli spostamenti autorizzati»

Si annuncia una Pasqua “bassissima”. All’insegna di un’austerity con cui, mai, la maggior parte di noi, ha avuto occasione di rapportarsi.

Eppure vale la pena di prepararsi psicologicamente, perchè si paventano giorni duri. Anzi, durissimi. Connotati da un bel tempo di cui non potremo godere. Perchè quella che è stata richiesta dai sindaci, ordinata da Regione Lombardia, e avvalorata dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunitosi ieri in prefettura a Sondrio, è una tolleranza zero, senza precedenti, verso tutti coloro che non rispetteranno le regole. E che incorreranno ancor più facilmente in sanzioni, considerato che Regione Lombardia ha stanziato 500mila euro per i Comuni, finalizzati al potenziamento dei controlli da parte della Polizia Locale.

Rimanere in casa sarà sempre più un dogma sancito anche in un richiamo urgente alla cittadinanza formulato, ieri, dal prefetto.

«Mi è stato segnalato un incremento di persone e mezzi sulle strade del territorio provinciale - scrive il prefetto, Salvatore Pasquariello, in una lettera inviata ai sindaci della provincia -, peraltro inferiore all’aumento registratosi sul restante territorio regionale. Vi invito a richiamare l’attenzione dei cittadini circa l’assoluto rispetto delle misure previste per il contenimento del contagio da coronavirus, favorendo anche la riduzione degli spostamenti ’autorizzati’ soddisfacendo in un’unica occasione tutte le necessità primarie».

Il che significa concentrare in una sola uscita incombenze come fare la spesa, comprare il giornale o andare in farmacia. Con riguardo alla mobilità interna a ciascun comune o, al massimo, verso il comune limitrofo dove non vi sono esercizi commerciali o farmacie che possano soddisfare le esigenze di approvvigionamento primario. Ma poi vi è la mobilità collegata, diciamo così, alle festività, a motivi di svago e turistici che sono da giorni, off limits. E dato che i sindaci, primariamente quelli delle località di villeggiatura, hanno il polso della situazione e temono arrivi impropri, ecco che hanno preso carta e penna ed hanno scritto al Prefetto per caldeggiarne il pronto intervento disincentivante.

«Vorrei pregarla di intervenire sulle competenti autorità perchè venga intensificato il sistema dei controlli sulla viabilità al fine di impedire il traffico diretto verso le nostre località e non legato a motivi di necessità», scrive in un nota concordata con tutti e sei i sindaci dell’Alta Valtellina, Filippo Compagnoni, presidente della Comunità Montana.

«Possibile e probabile - scrive Compagnoni - l’intensificarsi dell’arrivo sul territorio di proprietari di seconde case col rischio di vanificare gli sforzi finora sostenuti per contenere l’epidemia, con grande collaborazione della popolazione residente».

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