«Secam, nessuna via già tracciata a Sondrio»

Il sindaco spiega la decisione di poter scegliere in futuro tra un Cda e un amministratore unico. «Vogliamo lasciare aperte tutte le porte, ma nessuna prevaricazione» - Iannotti: «Il super manager un errore».

Non una via già tracciata verso un amministratore unico per Secam, né un modo per prevaricare gli altri Comuni del territorio, ma semplicemente una scelta che lasci aperta al rappresentante dell’amministratore comunale all’interno dell’assemblea di Secam la possibilità di valutare, in base agli elementi che emergeranno, la migliore forma di gestione proprio della società. Un discorso, questo, tra l’altro da affrontare non immediatamente, ma, a meno di stravolgimenti, tra due anni e mezzo, alla naturale scadenza proprio dell’attuale consiglio di amministrazione di Secam, entrato in carica a giugno 2019.

Così il sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, ha spiegato la scelta, contenuta nella delibera relativa all’aggiornamento degli indirizzi di Secam approvata nella seduta del consiglio comunale di ieri pomeriggio, di non “imporre” al rappresentante del Comune nell’assemblea della società interamente pubblica di adoperarsi affinché la sua guida sia affidata a un Cda, come avvenuto fino a questo momento e come auspicato in un emendamento alla delibera stessa presentato dal consigliere del Pd Michele Iannotti, ma di lasciare aperta la scelta proprio tra un Cda e un amministratore unico.

«Capisco, nel gioco delle parti - ha spiegato Scaramellini - che si vogliano fare passare messaggi secondo cui il Comune di Sondrio voglia prevaricare gli altri municipi e andare verso l’amministratore unico. Non è così: semplicemente vogliamo lasciarci aperte tutte le porte, per dare alla nostra amministrazione risorse aggiuntive nella decisione. Tra l’altro, Sondrio non decide anche per gli altri, né stiamo ragionando per un cambio del Cda che è in carica e non in scadenza. Si tratta, dunque, di discorsi che non si faranno nella prossima assemblea, ma ribadisco che non stiamo andando decisi verso un amministratore unico».

Una preoccupazione, questa, espressa da Iannotti e da altri consiglieri di minoranza, per i quali, invece, come ha evidenziato proprio Iannotti, «c’è il dubbio legittimo che il Comune voglia andare verso l’amministratore unico che però sarebbe un grande errore, sia a livello di costi, visto che proprio questo amministratore unico sarebbe, con ogni probabilità, un “super manager” e il suo costo sarebbe sicuramente superiore proprio a quello di un Cda, sia perché venendo a mancare un consiglio d’amministrazione verrebbero meno anche gli importanti riferimenti per il territorio e per il Comune di Sondrio e si rinuncerebbe a persone che portano con sé anche sensibilità politiche».

Anche a queste osservazioni, però, il sindaco di Sondrio ha risposto prontamente: «Le tensioni finanziarie e l’indebitamento di Secam - ha sottolineato Scaramellini - si sono appesantiti e gran parte del debito è a carico dei cittadini di Sondrio. Non sono d’accordo che la scelta di un Cda tuteli il Comune di Sondrio, anzi lo penalizza, visto che proprio in un Cda i due soci di maggioranza relativa, tra cui proprio il Comune di Sondrio, possono andare in minoranza e dunque non inciderebbero sulla gestione della vita della società, pur mantenendo a loro carico i maggiori debiti. Quindi abbiamo voluto semplicemente togliere un vincolo per il nostro rappresentante e lasciarci aperte tutte le porte - ha concluso -, fermo restando che la gestione di Secam dovrà essere improntata in ogni caso su trasparenza, efficienza e competenza e non dico che queste siano mancate, ma di certo si poteva fare meglio».

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