Scivola sul pizzo Tambò, costole fratturate

Madesimo, uno sci alpinista lecchese ieri verso le 13 è stato soccorso dopo essere scivolato per 200 metri sul lato svizzero.

Tanta paura, ma alla fine è andata bene a uno scialpinista di 36 anni di La Valletta Brianza, in provincia di Lecco, caduto ieri mentre si trovava sulle pendici del pizzo Tambò, in alta Vallespluga. La cima che fa da confine tra Italia e Svizzera è stata teatro ieri di un intervento di recupero notevole da parte dell’elisoccorso proveniente da Sondrio.

L’allarme è scattato quando da pochi minuti erano trascorse le 13 e a darlo sono stati i due compagni di escursione. Immediatamente si sono attivati gli uomini del Soccorso alpino e Speleologico della Vallespluga, ma altrettanto immediatamente è stato evidente che il recupero sarebbe stato più semplice con l’ausilio dell’elicottero.

Secondo una prima sommaria ricostruzione, l’uomo sarebbe scivolato per circa 200 metri lungo il versante svizzero della cima, una vera mecca per gli sci alpinisti. Una caduta rovinosa che ha fatto temere il peggio. Invece lo scialpinista ha riportato solamente traumi al tronco, con rottura di costole, e se la caverà con una prognosi di alcune settimane. Miracolosamente intatti gli arti. Lo sciatore non ha perso conoscenza. L’uomo è stato elitrasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per ulteriori accertamenti. Dei rilievi sono stati incaricati i carabinieri di Campodolcino. L’intera operazione di recupero si è conclusa alle 15,30 circa.

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