«Sci per chi è in albergo
o va nelle seconde case»

Documento delle Regioni alpine inviato al governo Conte. «Si avvierebbe la stagione invernale con gradualità e sicurezza»

Aprire gli impianti di risalita soltanto per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case in occasione delle festività natalizie.

È questo il nocciolo della proposta che le regioni alpine (Lombardia, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e Trento), hanno presentato al governo come proposta di mediazione per evitare un completo tracollo del settore turistico invernale. Proposta sottoscritta da tutti i rappresentanti degli enti alpini.

L’idea

Si tratta, spiegano le Regioni alpine italiane, di una idea di «vacanze di Natale diverse, con la possibilità di sciare solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche».

La proposta è stata formulata dagli assessori delle Regioni alpine per evitare gli assembramenti nelle località turistiche: «Concedere lo skipass a chi ha pernottato in una struttura ricettiva e a chi possiede o prende in affitto una seconda casa consente di controllare al meglio l’afflusso all’impianto sciistico. Il pendolarismo può infatti essere un problema in certe giornate» affermano gli assessori di Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

«La soluzione che proponiamo al Governo Conte - proseguono - permette di avviare la stagione invernale con gradualità, in questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova».

I vantaggi

Secondo gli assessori delle cinque Regioni e delle due Province autonome, se si consente l’acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa «si sarà in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire al meglio l’afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio. Il Governo ci ascolti, consenta l’apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale».

Permettere la mobilità regionale durante le festività è infatti, sostengono le aree alpine, un requisito necessario per il settore: «se il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo intendono vietarla per evitare feste e momenti di aggregazione, consentano perlomeno la mobilità tra Regioni per chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte».

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