Scarpatetti: ecco i lavori

più belli in mostra

Organizzatori soddisfatti «Un grande successo, superata ogni aspettativa»

Sono passate poco più di 24 ore dalla conclusione della edizione numero 17 di ScarpatettiArte, ma anche a “mente fredda”, il bilancio degli organizzatori non si sposta di una virgola: la manifestazione si è rivelata pienamente soddisfacente sotto tutti i punti di vista.

«Un grande successo che ha superato ogni aspettativa – confermano infatti dall’associazione culturale Scarpatetti che ha organizzato l’iniziativa insieme all’amministrazione comunale di Sondrio - soprattutto nel numero di artisti che hanno partecipato ed esposto le loro opere sulla via da cui prende il nome la manifestazione. Ma anche arte di qualità, musica, convivialità, laboratori creativi e moltissimi visitatori che non si sono fatti fermare dal tempo variabile e sono accorsi per farsi coinvolgere ed emozionare dalle suggestioni che solo ScarpatettiArte sa regalare».

L’esposizione artistica in uno dei quartieri più suggestivi del capoluogo di provincia è giunta, come detto, alla sua diciassettesima edizione, ma dal 2011 può contare sulla regia dell’associazione culturale Scarpatetti: «L’associazione - proseguono i suoi portavoce - promuove la socialità e la crescita culturale attraverso iniziative che si svolgono nel quartiere da cui prende il nome. L’associazione vuole esprimere la volontà e la tenacia di chi da sempre crede nell’importanza della visibilità culturale ed è aperta a quelle persone che per l’arte e la cultura condividono una vera passione. La storia di questo quartiere e il suo legame con l’arte ne fanno un luogo ideale per vivere momenti di arricchimento sociale e culturale».

Come di consueto, poi, l’edizione di ScarpatettiArte ha permesso agli artisti di mettersi in mostra attraverso due concorsi: quello a tema, denominato “Il cibo e l’arte” ha visto la partecipazione di 32 artisti e il premio di mille euro messo in palio è andato a Alan Molinari di Piateda perché, secondo la giuria, il dipinto instaura un parallelo fra cibo e arte nelle rispettive accezioni materiali e immateriali, raffigurato attraverso la scelta dei più essenziali elementi/alimenti della nutrizione. L’efficacia espressiva dell’opera è ottenuta con un suggestivo effetto di controluce che rende tangibile la trasparenza, potenziato da una sospensione metafisica dell’insieme. È un’opera silenziosa, di un silenzio profondamente evocativo e denso di significati».

Due, inoltre, le segnalazioni: una a Bozena Flegar (di Bianzone) e una a Lucio Frizzotti (di La Spezia): la prima per la girandola di colori di una messa in scena conviviale, dove ognuno dei personaggi incuriosisce con la propria storia e per essere riuscita a fare della propria urgenza un nutrimento. La seconda per la capacità di provocare, al punto tale che la giuria non è riuscita a sintetizzare una motivazione. Per quanto riguarda la libera esposizione lungo la contrada di Scarpatetti, tre i premi in palio, rispettivamente da 800, 500 e 200 euro: i premiati, nell’ordine sono stati Lele De Bonis (di Collegno, in provincia di Torino), per la resa vitale dei soggetti rappresentati utilizzando materiali eterogenei, assemblati con esiti di lievità e dinamismo plastico, con effetti cromatici che combinano colore, riflessi e giochi di luce e ombra; Giovanni Pirondini (di Sondrio), per la potenza espressiva dei suoi ritratti che vanno oltre la dimensione del quadro; e Irene Brambilla (di Chiuro), per la capacità di evocare atmosfere fiabesche con delicatezza pittorica ed essenzialità compositiva. Infine, menzione speciale per Matteo Soffritti (di Mediglia, in provincia di Milano) per il taglio artistico dato da una situazione inquietante.

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